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Pediatri concordi: «Uscire coi bimbi è come portare a passeggio il virus. Soffrono più i genitori dei figli»

Sul Corriere Fiorentino. «La popolazione si è dimostrata cosciente ma molte frange non hanno capito il pericolo. Il rischio è che molti genitori se ne approfittino» 

Pediatri concordi: «Uscire coi bimbi è come portare a passeggio il virus. Soffrono più i genitori dei figli»

La circolare del Viminale che un paio di giorni fa sembrava autorizzare le passeggiate con i bambini ha destato non poco scompiglio. Prima c’è stata la rivolta dei governatori delle Regioni (il primo a opporsi, sul suo territorio, è stato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca). Ieri, infine, il Premier Conte ha fatto chiarezza: non abbiamo affatto autorizzato le passeggiate con i bambini, ha detto.

Il Corriere Fiorentino pubblica oggi una serie di pareri di pediatri toscani. Per tutti, uscire adesso con i bambini è rischioso. I piccoli tendono a toccare tutto, a partire dai pulsanti dell’ascensore, e poi a stropicciarsi gli occhi e a mettersi le mani in bocca. Come impedire loro, poi, di abbracciare altri bambini nell’eventualità ne incontrassero?

Il pediatra Antonio Di Mauro dichiara:

«Portare fuori i figli ora non è una passeggiata, è una camminata in un campo minato. Uscire vuol dire portare a passeggio il virus. Un po’ di attività motoria fa bene, ma si può fare anche in terrazza o sul balcone, chi ce li ha. È consigliata l’uscita per certe categorie come chi ha un disturbo dello spettro autistico, ma con prudenza, solo se si è sicuri al 100% di poter rispettare le norme igieniche e di distanziamento sociale. La cosa migliore è più sicura è stare a casa. Altrimenti a gioirne sarà solo il Coronavirus».

Concorda Luca Landini, secondo il quale i bambini sono lo strumento dei genitori ai quali la clausura inizia a stare stretta.

«Mi sembra soffrano più i genitori dei figli: il contenimento sta funzionando, non vanifichiamo ora gli sforzi, la contagiosità del virus è alta, non andiamo in cerca di guai. Dobbiamo pensare che dove ci sono bimbi spesso ci sono anche nonni: facciamolo soprattutto per loro».

Stesso discorso che fa Paolo Sarti.

«La popolazione si è dimostrata abbastanza cosciente, ma molte frange ancora non hanno capito il pericolo. Il rischio è che molti genitori se ne approfittino. Passeggiare all’aria aperta fa bene, ma bisogna essere molto prudenti, con mascherine, guanti, senza assembrarsi e senza far giocare i bambini gli uni con gli altri. Ci si può fidare? Io sono ottimista, ma spesso mi smentiscono i fatti».

 

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