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Panatta: «Il tennis mi manca poco. Fossi Pennetta, non tornerei a giocare»

Intervista a Libero: «Ormai non sono più uno sportivo fanatico. Mi preoccupa molto quello che succede intorno a noi. Sinner approfitti della sosta per migliorare a rete»

Panatta: «Il tennis mi manca poco. Fossi Pennetta, non tornerei a giocare»

Adriano Panatta concede un’intervista a Libero.

A me il tennis manca relativamente poco. Ormai non sono più uno sportivo fanatico. Gioco a golf, ogni tanto colpisco qualche pallina, ma il tennis giocato e commentato mi manca meno di quanto si possa pensare. Mi preoccupa molto quello che succede intorno a noi.

A proposito della pausa forzata e delle conseguenze su Djokovic, Federer e Nadal, dice:

I periodi di fermo danneggiano chi perde concentrazione e motivazioni. Loro sono giganti e questo rischio non lo corrono. Le dirò inoltre che l’età conta poco. Anzi. Chi ha più gioco di tocco e meno meccanica potrà riprendersi meglio e prima. E mi riferisco a Federer, ovviamente.

Sinner.

«Ha 18 anni. È vero che in questa stagione aveva intenzione di giocare molto, ma ha tutto il tempo per recuperare. Può approfittare per migliorare i suoi gesti tecnici. Gioca già buoni fondamentali, ma a rete qualcosa può migliorare, e può potenziare il dritto. Soprattutto deve formarsi dal punto di vista della prestanza fisica. Non avendo impegni potrà concentrarsi su questo».

Il ritorno della Pennetta.

«Ma chi glielo fa fare (ride, ndr). Fossi in lei starei a casa. Manca dal circuito da 5 anni e io non ho mai visto di buon occhio i grandi ritorni».

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