ilNapolista

Mi ritorni in mente – Cinque momenti del Napoli in questo periodo di astinenza

Dal gol di Milanese alle parate di Castellini su Graziani, dalla perla di Lavezzi a Cagliari al tackle di Maggio. Fino all’immancabile Maradona con la rabona

Mi ritorni in mente – Cinque momenti del Napoli in questo periodo di astinenza

Siamo senza calcio giocato da un po’. E senza Napoli soprattutto. Qui si può dire senza remore. In momenti di assenza di un piacere lo si comprende meglio, almeno è quello che percepisco parlando con i tifosi. Il fatto che se si vuole si può serenamente continuare con le polemiche sul riprendere il campionato, assegnarlo a tavolino, quando riprendere gli allenamenti e come, e quindi sfogarci come abbiamo sempre fatto seguendo la nostra squadra del cuore, non ci basta.
 Stiamo capendo che senza un colpo di testa, una corsa sulla fascia, un calcio al pallone, un tiro ad effetto, una smanacciata, un fallo o un gol non è che ci divertiamo più di tanto. 
Per questo motivo ho pensato di mostrarmi e mostrarvi cinque cose, non solo gol, ma cose di campo. Lo faccio per non perdere l’abitudine e per ricordarmi che la cosa più bella è quando la carne e l’immaginazione si uniscono su un prato verde.

NAPOLI-VERONA 1-0 – 8/12/1996
Il tiro di Mauro Milanese contro il Verona è una delle prime esperienze tridimensionali che abbiamo avuto. Ha una storia lunga questo gol. Siamo al 90’. Pecchia sulla destra ha un’ottima occasione, tira ad occhi chiusi, ma Guardalben tocca con la punta dei guanti, la palla va sul palo e poi in calcio d’angolo. Spiovente al centro (in questi giorni di quarantena mi sto cullando spesso con Pizzul), Roberto Bacci allontana, ma non troppo e Colonnese rimette sul dischetto del rigore, Pecchia si slancia in avanti ma trova opposizione, la sfera (vedi parentesi precedente), passando davanti a Caio, che non ci sta capendo nulla, va sull’esterno, Aglietti si defila ma è contrastato da due scaligeri, Totò De Vitis e Ametrano, non si sa come rientra in area, tira, Siviglia ricaccia indietro la palla, la tocca Fattori, resta lì, si avventano Pecchia e Ametrano, di punta è sospinta fuori, sta per uscire dall’inquadratura e poi…
Il fulmine. In un nanosecondo nello schermo televisivo appare Mauro Milanese e nella stessa frazione temporale colpisce la palla. Così forte, precisa, devastante. L’apparizione, il tiro e il gol sono una massa visiva unica, capace di rompere la terza dimensione del tubo catodico e sfondare la parete che ci separa dal campo. Entriamo in campo tutti noi e abbiamo allo stesso tempo un quasi orgasmo e la paura fottuta dell’urlo squarciante di Mauro.

via GIPHY

CAGLIARI-NAPOLI 0-1 – 10/11/2010
Il momento in cui Nainggolan colpisce il pallone, l’orologio segna 48:24
Il momento in cui la palla di Lavezzi entra in porta, l’orologio segna 48:34
Dieci secondi, ma a noi sono sembrati un tempo lunghissimo. In 10 secondi abbiamo vissuto la paura, la tensione, la pressione, la distensione, la speranza, la voglia, il desiderio, la gioia, il piacere. Tutto in questi 10 secondi.

via GIPHY

TORINO-NAPOLI 0-1 – 12/04/1981
Questa è la partita che ci fece sognare uno scudetto. Quattordici giorni dopo ci sarà Napoli-Perugia del 1981. Ma, al netto della malinconia, lo scontro Graziani-Castellini è da antologia. Ciccio ha la foja e la cazzimma per provarci due volte di seguito, ma Giaguaro quell’anno era di gomma. In giornate come queste era uno spettacolo che non ti bastava mai.

via GIPHY

SAMPDORIA-NAPOLI 2-5 – 11/05/2014
Christian Maggio non è mai stato il terzino che sognavi, ma sempre, in ogni partita che ha giocato, quello che ti serviva. Dopo i gol e le parate, giusto ricordare anche questo intervento difensivo. Penultima giornata di campionato, che il Napoli vincerà 2-5. Siamo terzi matematicamente e la Samp è salva. Una partita quasi inutile che si gioca sotto ritmo e senza grande impegno. 
Tutto questo vale per tutti, ma non per Christian Maggio.

via GIPHY

NAPOLI-TORINO 3-1 – 2/03/1986
Come si fa a non inserire Maradona. Diego poteva e ha fatto tutto su un campo di calcio. Anche la cosa più assurda. Ma perché con la possibilità di tirare in porta con il tuo piede migliore, fai una rabona, servendo un tuo compagno al centro. Tutti si fanno una domanda del genere. Tranne noi tifosi e Caffarelli, che mette in porta facile facile.

via GIPHY

ilnapolista © riproduzione riservata