Lo dimostrerebbe un report dell’Istituto Superiore di Sanità. Il 10,7% rispetto al 4% del Nord. Segno che ci si contagia in famiglia e che i giovani hanno ancora uno stile di vita troppo attivo
Nelle ultime due settimane, quando in Italia si sono registrati i benefici del blocco totale stabilito da Conte, in Campania si sono registrati 2mila nuovi casi di contagio. Numeri modesti, rispetto a quelli nazionali, scrive il Mattino, ma se fino al 22 marzo il peso della nostra regione sul totale italiano era dell’1,5%, negli ultimi 14 giorni è raddoppiato. Perché? Chi sono i nuovi contagiati? Non sembra che si tratti di sanitari, poiché i primi esiti dei tamponi sembrano essere incoraggianti. C’è sicuramente il problema di alcune case di riposo, come quella di Fuorigrotta, ma i numeri non sono tali da giustificare l’impennata della regione.
Il quotidiano cita un report appena pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità, secondo cui in Campania i contagiati sarebbero persone più giovani. Da noi, tra i contagiati ci sarebbero più ventenni, trentenni e quarantenni di quanti ce ne sono in Lombardia.
Il report si riferisce a una piccola quota di casi esaminati: 1.394 infettati in Campania contro i 46.071 della Lombardia. Ma poiché i casi diagnosticati in Campania sono 3068, la quota della nostra regione, spiega il quotidiano, è abbastanza rappresentativa.
“Il dato di sintesi è che in Campania il malato «mediano» ovvero quello che ha un numero di malati più anziani esattamente uguale ai malati più giovani ha 56 anni mentre in Lombardia ben otto di più: 64. È vero che l’età media in Lombardia è maggiore di quella campana ma la differenza è inferiore a tre anni”.
Per quanto riguarda i bambini sotto i 10 anni, in Lombardia sono lo 0,4% dei contagiati totali, in Campania tre volte di più: l’1,2%.
La situazione è peggiore nella fascia 10-19 anni. In Campania si conta il 2,2% contro lo 0,4% della Lombardia (oltre cinque volte di più).
Tra i 20 e i 29 anni si registra un 7,3% in Campania contro un 3,2% in Lombardia.
Scrive il quotidiano:
“In pratica gli under 30 in Campania rappresentano il 10,7% contro appena il 4% della Lombardia. Estrapolando i dati, ciò equivale a 216 giovani e giovanissimi che si sono contagiati dopo il blocco «reale» del 22 marzo ovvero dopo che erano trascorsi i 14 giorni dal ritorno dei meridionali dal Nord verificatosi tra l’8 e il 9 marzo”.
La differenza tra le due regioni esiste anche per le altre fasce d’eta. Quella tra i 30 e i 39 anni registra per la Campania il 9,9% dei contagi, mentre in Lombardia è del 6%. Tre punti percentuali anche tra i quarantenni: 14,6% in Lombardia e 11,8% in Campania. Più stretta la differenza per la fascia 50-59 anni: Campania 21,7%, Lombardia 19,2%.
Anche tra i sessantenni prevale il tasso di contagio in Campania: 19,2% contro 17,9%. La situazione cambia solo dai settant’anni in su.
Le conclusioni del Mattino sono due:
“Da un lato che ci sono ancora troppi casi nelle famiglie non emersi, dall’altro che sia i giovani e giovanissimi sia gli adulti hanno ancora uno stile di vita troppo attivo”.
Della questione discuterà oggi la protezione civile regionale con i direttori delle Asl.