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Manolas: “È un alibi dire che non abbiamo fatto bene per colpa del modulo”

Il difensore azzurro a Kiss Kiss Napoli: “La parola leader non mi piace, perché devono esserlo tutti. Con Gattuso ottimo rapporto, solo belle parole per Ancelotti”

Manolas: “È un alibi dire che non abbiamo fatto bene per colpa del modulo”

Il difensore azzurro Manolas ha parlato ai microfoni di radio Kiss Kiss

“Abbiamo grande voglia di tornare in campo, si vede anche da come stiamo seguendo il programma che ci hanno dato. Tutti sono pronti a tornare per continuare questo grande lavoro”.

La giornata tipo

 “Stiamo seguendo gli esercizi che ci danno i preparatori, io ho anche un fisioterapista che mi segue per restare sempre in forma. Ho una tabella che mi dà il preparatore, aggiungo anche altre cose che mi servono personalmente per restare al livello che voglio mantenere”

La tua carriera

“Sono arrivato a 28 anni, ho giocato quasi 450 partite ufficiali. Adesso sono un giocatore maturato. Posso migliorare, come tutti. Sto lavorando per diventare sempre migliore e aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi”.

Le ultime partite con il Napoli 

“La strada era quella giusta, avevamo ripreso il cammino e la squadra giocava nel modo in cui aveva abituato i tifosi. Peccato che il coronavirus abbia fermato tutto il mondo, il mister Gattuso sta facendo un grande lavoro: è un lavoratore così come quando era un giocatore, anzi da allenatore è ancora di più. Non si ferma mai, mantiene sempre il contatto e ci dà  un extra-stimolo per lavorare e tenerci in forma”

Gattuso e il rapporto con lui

“Penso che chiami tutti. Io lo sento spesso, abbiamo un rapporto speciale. Abbiamo caratteri simili. Mi chiama spesso e mi spinge, mi dà forza a fare questo lavoro. E credo lo faccia con tutti. Io ho un rapporto bellissimo con lui. Sono il primo che minaccia in allenamento, ma lo fa per stimolarmi a diventare un giocatore migliore. Ma lo fa con tutti. Vuole il massimo dai suoi calciatori e credo sappia farlo. Io non lo conoscevo prima, ma l’ho visto al Milan e credo che abbia fatto miracoli”.

Leadership

“La parola leader non mi piace, perché devono esserlo tutti. Non Insigne perché capitano, non è Mertens che segna, non  Manolas perché difende: lo sono tutti, siamo tutti uguali e nessuno è diverso dagli altri. Solo così si crea un gruppo”

Koulibaly

 “Io lo vedevo anche quando non ero a Napoli che era un giocatore straordinario. Ha fatto cose incredibili, con Ancelotti e con Sarri. Io sono stato sfortunato quest’anno perché ho giocato davvero pochissimo con lui. Tutti dicono che questa coppia non funziona, ma guardate quanto poco abbiamo giocato insieme… E’ difficile trovare un’intesa quand’è così, con Koulibaly ho giocato pochissimo. Nel calcio si tende a criticare invece che analizzare la realtà. Io ho giocato pochissimo con Koulibaly. E’ difficile raggiungere un’intesa speciale. Poteva esserci, perché sia io che Koulibaly possiamo formare una coppia eccezionale. Anche con gli altri ragazzi. Maksimovic e Luperto sono due giocatori di grande livello, sono ragazzi che non mollano mai, si allenano bene, posso spendere solo buone parole per loro”

Champions League ed il Barcellona

“Abbiamo visto l’andata, non siamo venuti meno su molte cose: abbiamo preso un gol alla prima occasione concessa, noi abbiamo sbagliato qualche chance ma io credo alla qualificazione. Il Barcellona è tra i migliori club al mondo, ma c’è rispetto per tutti e paura per nessuno”

Vi trovate meglio con il gioco di Gattuso che di Ancelotti?

“Solo belle parole per Ancelotti. Non possiamo criticare una persona che ha avuto successo dal primo giorno che allena e che ha allenato grandi squadre. E’ un grande mister, una grande persona”.

Il 4-3-3? 

“Il 4-3-3 è il modulo che il Napoli ha usato negli ultimi anni, sono più abituati a farlo. Per me però se giochi 4-4-2 o 4-3-3 contro una squadra piccola non è che cambia molto quando hai la qualità del Napoli. E’ un alibi dire che non abbiamo fatto bene per colpa del modulo, dobbiamo guardare ai nostri errori individuali, tanti giocatori non erano in forma. Non è solo il modulo. Certamente anche il mister, dopo le prime 3-4 partite, ci ha fatto capire la sua filosofia e abbiamo vinto, rischiando anche poco”.

Coppa Italia obiettivo stagionale? 

“Certamente, un titolo è sempre un titolo. Vincere aiuta a vincere, la mentalità  cresce così: ogni vittoria ti dà  autostima, puoi lavorare meglio e con serenità”.

L’emergenza Coronavirus in Grecia? 

“La situazione è molto più tranquilla di quella italiana, ci sono meno morti e meno contagi così come meno tamponi fatti. Sono contento che a Naxos, nella mia città, ci siano pochissimi casi anche se ovviamente sono tutti a casi”

Un appello ai tifosi? 

Vista la situazione e tutti quelli che hanno perso i propri cari, dico a tutti di avere un altro po’ di pazienza. L’abbiamo fatto finora, continuiamo fin quando servirà. Ci sono ancora contagi, per questo vi prego di restare a casa. Per il bene di tutti, del mondo. Per tornare a vivere la nostra vita, adesso abbiamo capito quant’era bella. Quando perdi una cosa, cominci ad apprezzarla. Dobbiamo fare un ultimo sforzo per tornare alla normalità”.

Il Coronavirus vinceva 3-0 ed ora abbiamo pareggiato per segnare il 3-4?

“Sì, dobbiamo fare uno sforzo in più affinché possiamo tornare a vivere normalmente”€

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