L’Inter non gradisce le esternazioni di Lukaku (confuse nelle date) e lo richiama. Lui si scusa 

Ieri il belga aveva ipotizzato che a gennaio tra i nerazzurri ci fossero stati diversi malati, forse contagiati dal virus. In serata le scuse al club

festa in hotel

(foto Hermann)

L’Inter non ha gradito le esternazioni di Romelo Lukaku. Ieri l’attaccante nerazzurro aveva lanciato, su Instagram, una denuncia clamorosa. A gennaio, aveva detto, dopo il rientro dalle vacanze, 23 calciatori dell’Inter su 25 avevano accusato i sintomi del virus, ma, in assenza di tamponi effettuati, non si sa se si trattasse di contagi oppure no. Tutto un mese prima del primo caso ufficiale di Coronavirus in Italia.

La Gazzetta dello Sport e il Corriere della Sera scrivono che l’Inter non ha gradito le parole di Lukaku e lo ha richiamato.

Ci sarebbero anche delle discrepanze relativamente alle date.

Dopo la pausa natalizia, i nerazzurri sono tornati al lavoro il 29 dicembre e hanno disputato la prima
partita della ripresa il 6 gennaio a Napoli. In quell’occasione, a parte gli infortunati, non ci furono assenti tra i nerazzurri. La partita contro il Cagliari è stata il 26 gennaio. In quell’occasione Skriniar lasciò il campo al 17′ del primo tempo per influenza. Era stato il giocatore stesso a insistere per giocare, anche essendo già influenzato, scrive il Corriere.

Nel post partita Conte non parlò in conferenza stampa. Il suo vice Stellini spiegò che fu per influenza.

Lukaku parla anche di una cena programmata post match con la Puma, ma la partita era stata giocata alle 12,30, cosa che crea ancora più confusione.

Il 29 gennaio ci fu poi la partita di Coppa Italia contro la Fiorentina. Infortunati, stavolta, oltre a Skriniar, anche De Vrij e D’Ambrosio e, qualche settimana dopo, Bastoni.

Scrive la Gazzetta:

“Da allora, fa notare l’Inter, l’unico altro caso di influenza è quello che costringe Bastoni a saltare la trasferta in casa Lazio (16 febbraio), quando gli altri tre sono recuperati. Quattro casi di influenza da inizio anno, si sottolinea, sono in linea con un normale inverno. Certo, è possibile che qualcun altro abbia avuto tosse o lievi sintomi, che in un periodo pre Corona non allarmavano certo e non facevano rinunciare ad allenamenti, però il club nerazzurro fa sapere che mai ci si è trovati nella situazione descritta da Lukaku, con 23 malati su 25: le riprese degli allenamenti sarebbero lì a dimostrarlo. Il fatto che nessuno degli avversari, dei dirigenti o degli addetti sia stato coinvolto da un possibile contagio sembrerebbe smentire l’ipotesi del focolaio a fine gennaio”.

Repubblica scrive che comunque, già in serata, Lukaku si è scusato con la dirigenza del club. E che per questo non riceverà multe per le sue parole.

“Ieri sera il belga ha chiesto scusa all’Inter, e implicitamente al medico sociale Piero Volpi, lui sì contagiato dal coronavirus, ricoverato a fine marzo e poi dimesso. Scuse accettate dal club, senza la multa prevista dal codice etico. Lukaku è un ragazzo sensibile, spiegano alla Pinetina. Tanto più che sua madre, come lui stesso ha raccontato, è diabetica e quindi a rischio in caso di contagio”.

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