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La didattica a distanza della NFL: ritiri on line, con mezzi uguali per tutti

Il racconto del NYT. I team non possono spendere più di 1.500 dollari in attrezzature per ogni giocatore, e li possono “allenare” solo per due ore al giorno.

La didattica a distanza della NFL: ritiri on line, con mezzi uguali per tutti

L’NFL è fortunata, la pandemia s’è incastrata tra la fine della scorsa stagione e l’inizio della prossima. Non ha un campionato da finire, ma ne ha uno da preparare. La prima partita è prevista per il 10 settembre, e questo sarebbe il periodo dell’anno in cui il football americano va in ritiro. Gli allenatori danno una prima occhiata di persona ai nuovi acquisti, valutano i giocatori infortunati, e cominciano a dettare gli schemi per la prossima stagione. Lo racconta il New York Times.

Il football non è come il calcio: le rose sono vastissime, e gli schemi sono un’infinità, riassunti in veri e propri manuali da mandare a memoria, i playbook.

Vista la situazione, la NFL sta cercando di adattarsi, ricorrendo ad una vera e propria didattica a distanza: lega, federazione e associazione dei giocatori hanno creato delle linee guida per 32 squadre, 2.000 giocatori e centinaia di allenatori e staff accessori.

“Tratteremo tutte e 32 le squadre allo stesso modo”, ha detto al New York Times Jeff Pash, Consigliere generale della NFL. “Lo faremo in modo da preservare l’equità competitiva”. Nessuna disparità di mezzi: si parte tutti assieme.

La lega ha organizzato ritiri virtuali di tre settimane, su base volontaria per i giocatori, che includerà lezioni in aula con playbook digitali, allenamenti da svolgere a casa e programmi educativi. La lega ha dato alle squadre l’autonomia di organizzare le proprie sessioni di allenamento e le lezioni. Ma possono inviare ai giocatori attrezzature per un valore massimo di 1.500 dollari. Le squadre che non partecipano a questa prima fase non possono prendere parte alla seconda, che inizia il 18 maggio.

I giocatori che partecipano ai minicamp e agli allenamenti online, riceveranno 235 dollari al giorno. Ma anche i giocatori che hanno diritto a ulteriori bonus previsti dai rispettivi contratti per la preparazione fuori stagione (che possono valere centinaia di migliaia di dollari), per essere pagati devono partecipare.

Certo, mancherà quello che da noi chiamiamo “lo spogliatoio”: “Ci mancherà il cameratismo, la comunicazione diretta con gli allenatori, i consigli dei compagni”, dice John Schneider, direttore generale dei Seattle Seahawks. Ma lo stesso Schneider dice che fidarsi dei giocatori in questa preparazione a distanza alimentano flessibilità e forza del gruppo.

E’ tutto regolamentato in dettaglio: i team possono lavorare online con i giocatori per due ore al giorno in una finestra di quattro ore, dalle 11 alle 15.

Come farà la lega a monitorare le squadre per assicurarsi che non chiedano ai loro giocatori di lavorare al di fuori delle linee guida stabilite, non si sa.

“Le squadre cercano di ottenere tutti i vantaggi che possono”, ha dichiarato Gabe Feldman, direttore del programma di diritto sportivo presso la Tulane University. “I giocatori potrebbero avere troppo tempo a disposizione, ma anche le squadre potrebbero caricare i giocatori con troppo lavoro”.

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