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In dirittura di arrivo l’app per tracciare i contagi. Dovrà essere anonima e su base volontaria

Sul Messaggero. La task force incaricata dal Ministero ha selezionato una short list delle aziende in grado di fornire il sistema di tracciamento dei contagi. Il Garante: «Dovrà coinvolgere il 60% delle persone ed essere centralizzata» 

In dirittura di arrivo l’app per tracciare i contagi. Dovrà essere anonima e su base volontaria

Il lavoro per l’individuazione dell’app che consentirà il tracciamento degli spostamenti dei cittadini è praticamente concluso. La task force incaricata ha effettuato la scrematura tra le 319 proposte pervenute al ministro dell’Innovazione. Il Messaggero scrive che ne sono state individuate 2 o 3 utili. Ora sarà il governo ad annunciare quale sarà quella scelta.

Il ministro all’Innovazione, Paola Pisano, ha spiegato:

«L’applicazione dovrà rispettare “sette” condizioni, tra cui la volontarietà di partecipazione. E i dati dovranno essere resi sufficientemente anonimi da impedire l’identificazione dell’interessato».

Ha anche chiarito quale sarà l’obiettivo dell’app.

«L’obiettivo dell’app non è la geolocalizzazione della persona, e il tracciamento avrà una gestione pubblica».

Per l’attuazione effettiva, tuttavia, occorre ancora del tempo.

«In ogni caso passerà un po’ di tempo per l’effettiva attuazione, perché c’è bisogno di una fase di sperimentazione».

Sui dati trattati, il ministro ha spiegato che dovranno essere

«resi sufficientemente anonimi da impedire l’identificazione dell’interessato. Raggiunta la finalità, dovranno essere cancellati con conseguente garanzia assoluta per tutti i cittadini».

A tal proposito è intervenuto anche il garante per la privacy, Antonello Soro.

«Dovrà coinvolgere almeno il 60 per cento delle persone. E soprattutto sarebbe utile evitare la proliferazione di iniziative regionali, locali, in cui tutti quanti suggeriscano una app. Se ogni Regione, ogni provincia, ogni comune suggerisce una app da scaricare e poi i cittadini italiani vengono invitati ad aderire alla richiesta del governo e del Parlamento diventa un caos. Si ponga un limite e che ci sia l’idea di un obiettivo comune».

 

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