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I club di baseball e gli stipendi dei giocatori: “se non vendiamo biglietti, come vi paghiamo?”

Il NYT racconta l’impasse dello sport USA più legato all’indotto da stadio. I giocatori non mollano, e i club dicono che a porte chiuse ci andrebbero a perdere

I club di baseball e gli stipendi dei giocatori: “se non vendiamo biglietti, come vi paghiamo?”

Gli stipendi dei giocatori e gli stadi a porte chiuse non sono solo un problema del calcio europeo. Negli Stati Uniti investe in pieno il più popolare degli sport: il baseball. Quello più profondamente legato alla routine dello spettacolo lungo e rilassato, con ore da passare sugli spalti spendendo un patrimonio in cibo e altri generi di conforto che di fatto alimentano buona parte delle entrate dei club.

Il dibattito è chiaro: se non possiamo vendere biglietti, come paghiamo gli stipendi dei giocatori? Il New York Times racconta l’impasse del baseball americano, riportando anche le dichiarazioni di un alto dirigente di una squadra:  “La questione della retribuzione senza tifosi diventerà brutta. I proprietari dichiareranno di perdere soldi giocando senza i fan, se i giocatori continuassero a incassare i loro stipendi abituali, e potrebbe essere vero. Vorranno una forte riduzione della retribuzione da parte dei giocatori”.

Quando la Major League e il sindacato dei giocatori hanno concordato nuove regole di base per il ritardo della stagione che sarebbe dovuta partire il 26 marzo, hanno una clausola secondo la quale le parti avrebbero “discusso in buona fede della fattibilità economica del campionato in assenza di spettatori”.

Ma, come era prevedibile, proprietari e giocatori hanno una diversa interpretazione di “fattibilità economica”. Secondo un agente, Boras, “i giocatori non accetterebbero mai una riduzione decisa dai club”.

Ma in mancanza di certezze su come partirà e si svilupperà il campionato MLB e giocatori non hanno ancora cominciato la vera trattativa. La sensazione del sindacato – scrive il NYT – è che le squadre saranno obbligate a pagare ai giocatori i loro stipendi regolari, proporzionati al numero di partite giocate. I giocatori contestano l’idea che le squadre non trarrebbero profitto senza i tifosi sugli spalti. Le squadre guadagnerebbero meno, certo, ma vedrebbero aumentate le entrate dei diritti tv, e una ridotte le spese legate alla gestione del pubblico. La lega stima che i club che circa il 40 percento delle loro entrate derivi da biglietti, parcheggi, concessioni e altro indotto.

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