Sul Mattino. E’ simile al farmaco antiartrite di Ascierto. Finora sono stati trattati 23 pazienti e in tutti si sono riscontrati miglioramenti. A Boston si è avviato uno studio analogo su pazienti intubati
Arriva da Pozzuoli una nuova speranza nella frontiera della sperimentazione dei farmaci contro il Covid-19. Il Mattino racconta che l’ospedale cittadino ha iniziato ad impiegare l’Eculizumab, farmaco usato finora per combattere alcune malattie rare. Come il Tocilizumab, al cui nome somiglia, è un anticorpo monoclonale.
Il Mattino riporta le parole del primario della rianimazione di Pozzuoli, Francesco Diurno, che lavora alla sperimentazione con il primario del pronto soccorso Fabio Numis e l’oncologo ricercatore Gaetano Facchini.
«Il nostro protocollo lo abbiamo messo a punto sulla scorta delle osservazioni di un amico neurologo che mi parlò di questa molecola impiegata in due sindromi tre, la emolitico-uremica atipica e l’emoglobinuria parossistica notturna. Poiché agisce sull’infiammazione abbiamo pensato che potesse funzionare. Abbiamo abbinato anche gli anticoagulanti per prevenire la trombosi che accompagna spesso l’infezione».
I casi trattati sono già 23 e in tutti si sono visti miglioramenti, soprattutto se il farmaco viene somministrato tempestivamente. In prospettiva, l’Eculizumab potrebbe essere usato insieme al Tocilizumab.
Sullo stesso farmaco anche a Boston si stanno conducendo ricerche. In quel caso, il trattamento si ritiene debba essere applicato solo a pazienti già intubati, mente a Pozzuoli vengono trattati anche pazienti in rianimazione.
Il trattamento, scrive Il Mattino,
“prevede la somministrazione di 3 fiale a settimana per massimo un mese e può costare fino a 73 mila euro. La casa farmaceutica sta attualmente sostenendo gratuitamente la ricerca e la sperimentazione”.