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Altro che sintomi lievi, Boris Johnson in ospedale (ed è già scontro per la successione)

Dopo undici giorni di isolamento ha ancora febbre alta. C’è chi racconta che durante le videoriunioni continuava a «tossire e sputacchiare».

Altro che sintomi lievi, Boris Johnson in ospedale (ed è già scontro per la successione)

La notizia è su tutti i giornali: dopo 11 giorni di isolamento, Boris Johnson è finito in ospedale. Troppi giorni con la febbre, un ricovero “a scopo precauzionale”, riferiscono da Downing Street. Il Corriere della Sera scrive che il Primo Ministro continua ad avere la febbre alta.

“Altro che i «sintomi lievi» di cui aveva parlato all’inizio. Boris «ha preso una mazzata in testa», rivelano i giornali inglesi: e c’è chi racconta che continuava a «tossire e sputacchiare» durante le videoriunioni con il suo team”.

Johnson ha 55 anni e i medici temono che la febbre alta così prolungata possa degenerare in polmonite.

Intanto, però, il governo inglese inizia a vacillare. Il quotidiano racconta di zuffe tra i ministri sull’eventuale successione nel caso in cui Johnson non possa svolgere le sue funzioni.

Per legge toccherebbe al ministro degli Esteri Dominic Raab fare le sue veci. Ma “non è esattamente considerato un’aquila” e le sue performance in conferenza stampa sono state al limite dell’imbarazzante. Dietro di lui scalpita il neo-Cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, che ha guadagnato punti per il piano economico varato negli ultimi giorni. Sunak, però, si è scontrato più volte con il ministro della Sanità, Matt Hancock. Il primo vuole far ripartire al più presto l’economia, Hancock, invece, teme il collasso del sistema sanitario.

Il Regno Unito conta oltre 700 morti al giorno. Sembra inevitabile che le misure restrittive imposte dal governo vengano prolungate fino all’inizio di maggio.

Intanto, la fidanzata di Johnson, al sesto mese di gravidanza, è ancora in isolamento. Non si è sottoposta a tampone, ma su Twitter ha raccontato sabato che si sente meglio. Pare sia anche lei a Downing Street.

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