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Oggi Marilyn andrebbe a dormire nuda con due gocce di Amuchina

E’ un delirio collettivo al quale nessuno vuol sottrarsi e mostrare il peggio di sé. Il calcio ai tempi del colera (neanche Filini e Fantozzi avrebbero fatto peggio)

Oggi Marilyn andrebbe a dormire nuda con due gocce di Amuchina
FALLI DA DIETRO – COMMENTO ALLA 26° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2019- 20
Gestire l’emergenza è una richiesta impossibile a chi è incapace di gestire l’ordinario.
Ci si affida al provvisorio.
E si precipita immancabilmente nel ridicolo.
Non giocare Juve-Inter e poi consentire Juve-Milan tre giorni dopo, con ingresso riservato ai soli torinesi è una scelta che manco a Fantozzi e a Filini sarebbe mai venuta in mente.
L’Inter denuncia: “Campionato falsato”.
Dal Pino si spara una clamorosa zappata sui calli.
“Avevamo proposto di giocarla lunedì a porte aperte. Hanno rifiutato”.
Ma come? La domenica no, e il lunedì sì?
Quindi il problema non era il coronavirus.
E della salute pubblica non interessa a nessuno.
Una figuraccia supergalattica.
Juve-Inter pare sarà rinviata a maggio.
Agnelli spera per allora che Sor Polpetta avrà contratto il virus.
Un pasticcio storico.
Si sospende la Serie A e in B si gioca regolarmente dovunque.
E’ un delirio collettivo al quale nessuno vuol sottrarsi e mostrare il peggio di sé.
L’abbiamo visto tutti Zaia rimangiarsi la frase sui cinesi che mangiano i topi vivi.
Tutti a lavarsi le mani.
Duemila anni a insultare Pilato, poi c’aveva ragione lui.
Tutti a razziare disinfettanti.
Oggi Marilyn andrebbe a dormire nuda con due gocce di Amuchina.
Intanto il Papa starnutisce.
Costringendo l’Emerito a ripassare velocemente il latino, non si sa mai.
Personalmente più che il virus temo il vairus. E altri mostri lessicali.
E’ un delirio collettivo.
Rissa in chiesa a Bugliano durante la messa.
Al divieto della stretta di mano in segno di pace, molti fedeli hanno usato il pugno chiuso, altri il saluto fascista. Parapiglia.
Il calcio ai tempi del colera.
Il buonsenso detterebbe una cosa semplice. Definire le competenze. Spetta al Governo stabilire se c’è emergenza o no.
Se c’è emergenza non si gioca da nessuna parte e il campionato slitta.
Ci sono gli Europei?
Vedremo.
Se c’è emergenza, e se è un’emergenza mondiale, allora non c’è niente da fare. Slittano anche gli Europei.
Come slitteranno tutti i millanta appuntamenti sociali previsti in un anno.
Poi si vedrà come risolvere a livello mondiale con serietà e – ripeto – con buonsenso.
E’ un tempo malato.
A Lecce il clima è surreale.
Si va in campo dopo aver sottoposto i tifosi bergamaschi a termoscanner.
La Dea è inarrestabile.
I salentini provano a giocarsela a viso aperto. Ribattono colpo su colpo almeno per un tempo.
Sugli scudi Giulio Donati e Duvan Zapata.
Il primo è “croce e delizia” dei giallorossi.
Ed è artefice di un record personale alquanto insolito.
Primo autogol e primo gol in Serie A in mezz’ora di gioco.
Il secondo esce alla distanza.
E nella seconda parte della gara sigla tre delle sette reti per il cospicuo bottino finale.
Gasp consolida la quarta posizione e la sua squadra diventa il terzo miglior attacco europeo.
Dopo birraioli bavaresi (71 reti) e parigini di Saint Germain (75) che però hanno giocato due partite in più.
A proposito di bavaresi.
Ad Hoffenheim dopo mezz’ora il Bayern vince 6-0.
Un gruppo di tifosi espone uno striscione offensivo nei confronti nel presidente e proprietario della squadra di casa Dietmar Hopp.
I giocatori bavaresi vanno a chiedere ai loro tifosi di rimuovere lo striscione.
Quelli manco per niente.
Allora i giocatori decidono abbandonare il terreno e di entrare negli spogliatoi.
Partita sospesa. Poi il gioco riprenderà, solo formalmente e la partita sarà portata a termine. Il Bayern ora rischia di perdere la gara a tavolino.
Ma il gesto è significativo.
I giocatori del Bayern hanno dimostrato che si può fare.
Ci si può schierare contro i propri tifosi.
Quando questi hanno comportamenti scorretti e incivili. Contrari alle leggi dello sport.
Striscioni.
“Nelle tragedie non c’è rivalità”.
Quello del San Paolo nobilita i tifosi napoletani e li distingue da quelli di altri stadi del Nord.
Sono vittorie anche queste.
Il Napoli c’è. Ed è guarito.
Contro il Toro vince la difesa. Che è il reparto cui il Gattaccio riserva le attenzioni maggiori.
Gli azzurri dominano.
Ed è un Napoli sempre più Gattusiano.
Di spada, piuttosto che di fioretto. Una squadra che si adegua progressivamente al carattere dell’allenatore.
Pur conservando vecchi difetti. Come l’immancabile dannata imprecisione sottoporta. Che non consente un bottino più pingue.
Sesto posto in classifica, e prepotente rilancio in zona Europa. Ma soprattutto quinta vittoria nelle ultime sei uscite di campionato.
Intanto l’emergenza proietta gli Aquilotti di Ponte Milvio in vetta.
Ed è un primato meritatissimo.
Ottenuto grazie ai gol del nostro Ciro da Torre e grazie al genio di Luis Alberto
Non sarà facile per nessuno scalzarli da lì.
Perché i bianco celesti sono una squadra compatta con equilibri consolidati da almeno tre stagioni. Perché i bianco celesti giocano un calcio moderno e gradevolissimo. E infine perché i bianco celesti non hanno pensieri di Coppe.
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