Anche De Laurentiis dovrà fronteggiare la crisi dovuta allo stop del calcio e per questo è pronto a parlare con i calciatori della riduzione degli ingaggi
“Ma non è decisione scontata: perché la squadra fino al 12 marzo si è allenata, in vista della Champions League. Serve l’intesa con la squadra. Che non alzerà muri. E dopo restano da congelare anche le situazioni relative ai prossimi mesi. In attesa di poter quantificare il danno provocato dallo stop del campionato. Ovvio, un conto se la stagione salta, un altro se la stagione riprende. Il taglio del 30 per cento dell’ingaggio annuo complessivo di ogni calciatore è l’ipotesi peggiore. Ma non è detto che sia questa la rinuncia che dovranno fare gli azzurri. Il Napoli, come le altre società di calcio, non vede entrare in cassa un euro e ha solo spese (per fortuna di tutti, Sky ha già versato quanto stabilito in anticipo). Ma la gestione degli ultimi anni fa sì che il Napoli sia club solido sotto il profilo finanziario: la società azzurra ha una riserva di oltre 145 milioni di euro dove i debiti netti sono appena 74 milioni. Parliamo, dunque, di una corazzata che può fronteggiare questo momento senza rischiare di andare a picco. Come, invece, la metà dei club di serie A. E non è un caso che tra questi, c’è chi spinge per fermare i motori”.