Il fatturato è cresciuto del 10%, con ricavi a 3,29 miliardi, ma le aste per i diritti tv e il personale hanno fatto lievitare i costi. La perdita è di 41 milioni, mentre gli abbonati sono a quota 5,2 milioni
Gli abbonati di Sky Italia crescono, ma nel 2019 il bilancio si è chiuso in rosso. Lo scrive Italia Oggi.
I ricavi sono cresciuti del 10%, arrivando a 3,29 miliardi di euro. Contemporaneamente, però, sono aumentati i costi per quasi 500 milioni. Una cifra distribuita tra acquisto dei diritti tv (+456 milioni) e costi del personale (+38 milioni). Ecco come si è arrivati al bilancio in perdita dopo che il 2018 si era chiuso con quasi 100 milioni di utili.
Nello specifico, le nuove aste per i diritti tv di Champions e Serie A per il triennio 2018/21, hanno fatto crescere i costi dagli 1,43 miliardi di euro del 2018 ai quasi 1,9 miliardi di euro del 2019.
Il risultato operativo è stato così negativo per quasi 74 milioni di euro, mentre la perdita è stata pari a 41 milioni di euro. Questo nonostante l’aumento del numero di abbonati a quota 5,195 milioni (nel 2018 erano 4,855 milioni) che ha fatto aumentare i ricavi. Gli abbonamenti residenziali (pari a 4,53 milioni) portano in cassa 2,611 miliardi di euro (+7,1%), mentre dalla pubblicità arrivano 261,57 milioni di euro (+6,7%), 133,5 milioni dalla rivendita di contenuti, 76,8 milioni da installazione e noleggi, 152,3 milioni dagli altri ricavi e 35,4 milioni dalla pay per view.
Il quotidiano finanziario riporta anche i dati relativi al personale. Al 30 giugno 2019, in Sky lavoravano 3.037 persone (nel 2018 erano 2.773), di cui 2.831 a Milano (2.564 nel 2018), 198 a Roma (201), quattro a Bologna (4) e quattro a Napoli (4). Il personale è formato da 143 dirigenti (130), 560 quadri (474), 1.979 impiegati (1.813) e 355 giornalisti (356).