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CorSport: «La Uefa disse: “Ci fermiamo solo se la situazione precipita”. Li guardano i tg?»

Il commento di Carotenuto. “Finora la Uefa è stata distratta, ha vissuto in una realtà distante. Anche i pub vorrebbero stare aperti la sera»

CorSport: «La Uefa disse: “Ci fermiamo solo se la situazione precipita”. Li guardano i tg?»

Sul Corriere dello Sport il commento di Angelo Carotenuto alla situazione dello sport mondiale di fronte all’epidemia di Covid-19. Ieri l’Oms ha dichiarato lo stato di pandemia, dichiarandosi sconcertata da come è stato sottovalutato finora il problema.

“Covid-19 non è più soltanto una faccenda italiana, come non era soltanto una faccenda cinese quando anche noi in Italia la credevamo tale. Se la chiamiamo globalizzazione un motivo ci sarà”.

Così come, ai tempi dell’attentato alle Torri Gemelle, non furono solo gli Stati Uniti a dover cambiare stile di vita, anche adesso non può essere solo l’Italia a dover correggere le proprie abitudini per fronteggiare il virus.

Neanche nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, il calcio si fermò completamente. Provò a resistere come e dove poteva.

“Sotto i nostri occhi, ogni giorno un pochino di più e con fatti nuovi che mutano di continuo la scena, diventa chiaro che un virus del 2020 è più mondiale di una guerra del 1943. Ora che la parola pandemia chiama a una responsabilità globale i leader, i governi, le popolazioni e le istituzioni, quella Uefa distratta che finora ha vissuto in una realtà distante, come organo di gestione di un movimento privato che in realtà è di tutti, deve domandarsi se un’epidemia internazionale può coesistere con manifestazioni internazionali”.

Finora le porte chiuse sono state “una soluzione tecnica nazionale”,

Ma non può diventare una soluzione permanente. Due settimane fa, scrive Carotenuto, il vicepresidente della Uefa, italiano, ha dichiarato:

“Ci fermiamo solo se la situazione precipita”.

Ebbene, continua,

“se ha seguito i tg non dovrebbe essergli sfuggito nulla. Ora l’Uefa deve fissare qual è la sua soglia del precipizio. È una decisione politica. È fatale che voglia proteggere la propria bolla, anche i pub vorrebbero restare aperti di sera. Ma i calciatori vogliono fermarsi e i pub non restano aperti se i birrai non lavorano il malto”.

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