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Berkley, il signore dei vaccini: «A Seattle ne stanno sperimentando già uno sull’uomo»

Al Corsera sul coronavirus: «Ci vorranno dai 18 ai 24 mesi, costerà 7,5 miliardi di dollari. Bisognerà assicurare l’accesso alla vaccinazione, sia nei Paesi ricchi che in quelli poveri»

Berkley, il signore dei vaccini: «A Seattle ne stanno sperimentando già uno sull’uomo»

Il Corriere della Sera intervista Seth Berkley, 63 anni, americano, amministratore delegato, di Gavi, la Vaccine Alliance, una partnership pubblico-privato che ha come scopo quello di diffondere le vaccinazioni nel mondo, soprattutto nei Paesi più poveri. Berkley è stato definito dalla rivista Time una delle persone più influenti al mondo.

«Sono ottimista sulla possibilità di trovare un vaccino contro il nuovo coronavirus – ci dice da Ginevra, dove ha sede Gavi che, fra gli sponsor più importanti, annovera la Fondazione Bill e Melinda Gates, la Banca Mondiale, l’organizzazione mondiale della sanità, molte industrie farmaceutiche e molti governi, Italia compresa -. La sfida potrà essere vinta solo grazie alla cooperazione internazionale».

In effetti c’è una corsa a chi arriva primo, fra istituzioni pubbliche e private.

«La biotech americana Moderna ha prodotto, in tempi record, un vaccino, già in sperimentazione sull’uomo, a Seattle. È costituito da frammenti di Rna (parte del patrimonio genetico del virus, già sequenziato). Dobbiamo ora valutare la sua sicurezza, la capacità di offrire protezione contro l’infezione nelle diverse età e, se si rivelerà efficace, le possibilità che abbiamo di produrlo su ampia scala».

Allo studio ci sono altri tipi di vaccino.

«Sì, da quelli più classici che hanno come obiettivo di stimolare anticorpi contro le proteine di superficie del virus (per impedire che si attacchi alle cellule) a quelli più sofisticati che usano vettori virali (per esempio quello del virus del morbillo, come stanno facendo all’istituto Pasteur di Parigi) per far entrare parti innocue del coronavirus nell’organismo umano e provocare una risposta immunitaria difensiva. Il migliore? Al momento è importante studiarli tutti».

Tempi e soldi

«Tutti sono d’accordo che ci vorranno dai 18 ai 24 mesi prima di poter disporre, se tutto va bene, di un preparato utile nella prevenzione. Il costo? Almeno sette miliardi e mezzo di dollari, nei prossimi cinque anni, che comprendono anche la possibilità di assicurare l’accesso alla vaccinazione, sia nei Paesi più ricchi che in quelli più poveri».

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