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Ancelotti: «Il calcio sarà ridimensionato. Tutti guadagneremo meno, altro che tagli e trattative»

Al Corsport: «Per Klopp è stato un crimine aver giocato Liverpool-Atletico. Se c’è un aspetto positivo nella tragedia è il ritorno alle relazioni. I genitori si occupano dei figli, se esplode Internet addio dittatura dello smartphone»

Ancelotti: «Il calcio sarà ridimensionato. Tutti guadagneremo meno, altro che tagli e trattative»

Sul Corriere dello Sport intervista a Carlo Ancelotti firmata dal direttore Ivan Zazzaroni. Ancelotti sostiene che il calcio uscirà decisamente ridimensionato dall’emergenza coronavirus, anche e soprattutto nel business. Lui è in Inghilterra, a Liverpool, e vive con preoccupazione questi giorni. Racconta che per ora lì per uscire non c’è bisogno dell’autocertificazione ma che potrebbe essere introdotta anche lì.

Ciò che conta adesso è contrastare efficacemente il virus, lo ripeto. Poi, certo, se sarà possibile proseguire la stagione, bene, altrimenti amen.

Noi tutti stiamo vivendo una vita alla quale non eravamo abituati e che ci cambierà profondamente. Dovremo darci tutti una bella ridimensionata, a cominciare dal calcio. Sento parlare di taglio degli stipendi, di sospensione dei pagamenti. Mi sembrano soluzioni inattuali, intempestive… Presto cambierà l’economia, e a tutti i livelli, i diritti televisivi varranno di meno, i calciatori e gli allenatori guadagneranno di meno, i biglietti costeranno di meno perché la gente avrà meno soldi. Prepariamoci a una contrazione generale.

Sull’aver fatto giocare Liverpool-Atletico Madrid.

«L’altro giorno ho sentito Klopp, mi ha detto che far giocare la partita in quelle condizioni è stato un atto criminale, penso che avesse ragione».

Ancelotti si sofferma sul cambio delle abitudini cui ci ha costretti questa terribile emergenza.

Stiamo vivendo una vita mai vissuta. I figli che si lamentavano dell’assenza dei genitori sempre al lavoro ora li hanno in casa tutto il giorno, le mogli che non vedevano il marito, e viceversa, sono a stretto contatto dalla mattina alla sera. Al di là dei possibili contraccolpi nervosi e di qualche naturale spiazzamento  trovo che sia una gran bella cosa. Bella e sana.

L’altro giorno ho letto che l’acqua della laguna di Venezia non è mai stata così chiara e pulita, anche l’aria è cambiata, uno spettacolo le strade vuote, quanto sarebbe bello se tutto questo non dipendesse dalla pandemia, se il prezzo non fossero migliaia di vite spezzate. Sembra una sorta di ribellione della Terra all’uomo. Se esplode anche internet siamo a cavallo. Fine della schiavitù dello smartphone, si torna ai rapporti personali. L’altro giorno ho letto che Zuckerberg si è detto preoccupato perché la rete sta andando in tilt per via del sovraccarico originato dai social. Ma magari! Lasciatemi coltivare questa illusione. Non c’è nulla di buono nel virus, soltanto dolore, disperazione, paura, timore per il futuro. Ma se si vuole trovare un lato positivo in tutto questo, beh, il ritorno all’educazione e a una vita di relazioni è quello augurabile.

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