Sul Corsera: “Non tutti i giocatori importanti sono con Sarri. La Juve aveva comprato un modello di gioco che non si vede. Allegri ha un impegno con un club inglese”
Mario Sconcerti torna sulla crisi della Juventus e sulla possibilità che Allegri torni sulla panchina bianconera al posto di Sarri.
Non è riuscita però la comunione tra società, squadra e tecnico. Sarri è una persona libera, viene da un altro mestiere,
non deve niente al calcio, ai suoi rapporti silenziosi, ai suoi vaghi ricatti. È un cane sciolto, difficile da inquadrare. La Juve di Andrea Agnelli è molto più puritana di quella di suo padre e nettamente oltre quella dell’Avvocato.
Il passaggio su Andrea Agnelli.
Andrea è un imprenditore e la Juve è la sua azienda. Ha le sue regole, i suoi uomini, le sue manie. Ama le decisioni forti e improvvise, se le trova terapeutiche. Sono convinto abbia pensato in queste ore a come fuggire dalla gabbia tiratagli su da Sarri. Il cambiamento è andato troppo avanti e non dà risultati.
Ecco quindi la conseguenza:
Per questo non è per niente escluso si sia pensato a un ritorno di Allegri, che è sempre sotto contratto e non potrebbe
rifiutare. Si stanno ascoltando i giocatori importanti, non tutti sono dalla parte di Sarri, che ha un suo modo diretto di porsi con loro. (…) Allegri ha già un impegno con una grande squadra inglese. Non vuole allenare fino a luglio continuando nel frattempo a riscuotere lo stipendio della Juve. Questo non elimina il tunnel in cui è caduto Sarri. Sarri piace ancora tanto (…) ma non si capisce il tempo perduto a insegnare alla squadra un gioco che non è mai arrivato. E le troppe volte che Sarri ha ammesso l’impossibilità di portare quel gioco alla Juve. La Juve aveva «comprato» quello schema, quel ritmo. È dura da accettare sentirsi dire adesso che è impossibile. Rasenta il fallimento.