A Casa Serie A: “Non si può cominciare il campionato con sette giocatori in scadenza e continuamente insultati. Gattuso ha trovato una squadra allergica al modulo di Ancelotti”
Durante la trasmissione Casa Serie A, è intervenuto il giornalista Franco Ordine. Gli è stato chiesto quanto il cambio del tecnico, con l’arrivo di Gattuso, possa incidere sul Napoli.
“Al Napoli non ha girato nulla e credo dipenda da Presidente. Il peccato originale della squadra… non si può cominciare il campionato con sette giocatori in scadenza di contratto e soprattutto continuamente insultati. Parliamo anche di giocatori simbolo. Per non parlare dell’ultima sceneggiata, quella della causa contro i giocatori che ha provocato un autentico scisma all’interno dello spogliatoio. La follia a stagione inoltrata di mettere Koulibaly sul mercato destabilizzando ambiente e giocatore. Del resto i giocatori simbolo sono anche i più attaccati alla città. Allan ad esempio, ha vissuto come fatta la cessione al PSG. Quindi il fatto di non essere poi passato lo ha destabilizzato. In una famiglia dove c’è il marito, il padre, calciatore dove si prevede uno stipendio e poi si torna indietro al precedente, si creano anche delle insoddisfazioni che possono incidere sul rendimento del giocatore stesso. Quindi credo che tutta la conduzione sia stata un disastro. Gattuso ha detto chiaramente cosa voleva dalla sua squadra, con la Juventus si è cominciato a vedere il successo di Rino e il cambiamento radicale della squadra. E il mercato di gennaio ha portato innesti davvero funzionali”.
Ordine ha aggiunto di non essere meravigliato del lavoro svolto da Gattuso perché anche al Milan ha ottenuto risultati
“Io non sono meravigliato dal lavoro di Gattuso, perché quello che ha fatto al Milan durante la stagione passata è ancora lì, in vetrina da far veder a tutti quelli che storcevano il naso e che lo accusavano di non fare un bel calcio. E’ arrivato a 5 minuti dalla fine a giocarsi l’Europa”.
Il giornalista, amico di Gattuso da tempo, ha raccontato alcune indiscrezioni.
“Ho un grande vincolo di amicizia con lui e devo dirti che ha ereditato una situazione pesantissima. Uno spogliatoio allo sbando, una condizione fisica non brillantissima e soprattutto c’era un’allergia di fondo al modulo impostato da Carlo Ancelotti. Lui ha ricominciato tutto da capo, ritoccato gli allenamenti, rifatto la preparazione, cambiato il sistema di gioco perché è tornato al 4-3-3- di sarriana memoria. E ha fatto anche i conti con una serie di infortuni non di poco conto, perché se tu togli due pilastri come Allan e Koulibaly, al Napoli rischia di crollare tutta l’impalcatura. Si cominciano a vedere dei grandi risultati”.
Attenzione a non mettere però in discussione la carriera di Ancelotti, ammonisce Ordine.
“Secondo me metter in discussione la carriera di Ancelotti mi sembra un tantino azzardato. Dico solo che Ancelotti il primo anno, quando si è reso conto che non ci sarebbe stato mercato con da parte della società, si è trovato con l’infortunio di Milik, ha perso Jorginho che era un po’ il caposaldo. Ha tentato di cambiare completamente il modulo per trovare una soluzione alternativa. Come quando al Milan si è inventato l’albero di Natale. Questa trasformazione non gli è completamente riuscita e si è un po’ incartato. A questo obiettivamente bisogna aggiungere alcuni episodi sfacciatamente ostili che hanno cambiato il corso degli eventi. Io considero la madre dei tutte le ingiustizie e di tutti gli errori arbitrali la partita Napoli-Atalanta. Quello che è successo in quella partita con il rigore non dato al Napoli e 30 secondi dopo il pareggio dei bergamaschi, oltre alla scoperta negli spogliatoi che il tutto è dovuto non all’arbitro Giacomelli in campo ma al Varista Banti… obiettivamente quello è il bivio. Da una parte si poteva imboccare la strada maestra e dalla’altra si va fuori pista”.
Su Lozano:
“Credo che questo sia stato un altro degli errori dello scorso mercato. Lozano è un esterno. Se tu giochi con il 4-3-3 hai due ruoli a disposizione eventualmente. Oggi per come stanno gli altri: Callejon gli viene preferito per la sua disponibilità a rientrare e recuperare, su Insigne non credo ci sia neanche da discutere, per cui lo vedo abbastanza chiuso. Credo sia stato l’acquisto più dispendioso dal punto di vista economico e credo che i suoi risultati siano stati piuttosto modesti e deludenti. Gattuso è un allenatore che come pochi ha fatto la gavetta e molti non conoscono la qualità maggiore di Rino: ha uno staff di primissimo ordine. Vi posso garantire che lo stesso Gigi Riccio è un tattico raffinatissimo, lo conosco bene”.