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Messaggero: Giua non è stato mandato (o non è voluto andare?) a controllare il Var?

Altri due episodi contestati, ieri, e il segno che ormai regna confusione tra gli arbitri sul legittimo intervento del Var che non deve essere visto come ingerenza ma come correzione di una valutazione errata

Messaggero: Giua non è stato mandato (o non è voluto andare?) a controllare il Var?

Sul Messaggero la consueta rubrica sul Var firmata da Roberto Avantaggiato. Anche questa settimana la tecnologia è sotto accusa, o meglio, scrive, il suo utilizzo.

Ieri ci sono state polemiche a Parma e Napoli. A Parma Di Bello non ha punito il contatto evidente tra Acerbi e Cornelius né il Var Banti ha ritenuto opportuno richiamarlo alla on-field review.

“L’ennesimo “vuoto” che è figlio di quella confusione (o forse anche semplice contrasto) che ormai è chiaro regna tra gli arbitri sul legittimo intervento del Var; visto non come ingerenza (e neppure come bacchettata di un maestro ad un allievo che sbaglia) ma come correzione di una svista o di una valutazione errata”.

Idem a Napoli.

“Anche a Napoli, nel pomeriggio, Giua non è stato mandato (o non è voluto andare?) a rivedere l’azione che ha visto Milik finire a terra (accentuando la caduta) dopo un contatto con Donati, contatto molto evidente. Altro segnale di come quanto sia necessario fare chiarezza, per Rizzoli, su cosa può e cosa non può fare il Var, con buona pace dell’arbitro in campo. I casi di difformità, iniziano ad essere troppi, e le proteste che si levano settimanalmente, sono un segnale preoccupante, in una fase del campionato storicamente“calda”per le sorti di quella o questa squadra”.

Nel derby dell’Olimpico Mazzoleni manda Calvarese al var e gli fa cambiare opinione. A Torino Calvarese fa lo stesso con Pasqua che adesso si trova a scontare giornate di stop per non aver corretto, nonostante ciò, la sua scelta sbagliata. Ieri altri due episodi.

“C’è, dunque, da domandarsi se alcuni direttori di gara facciano molta fatica ad accettare le indicazioni di Rizzoli (i più vecchi, sicuramente…) mentre altri riescano ad essere “ligi” ai dettami”.

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