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Il Foglio: Lotito semina il caos per regnare

“Le lotte di questi mesi all’interno della Lega sono anche opera sua. Non sarà mai re, il suo destino è essere Richelieu”

Il Foglio: Lotito semina il caos per regnare

Sul Foglio Sportivo, Fulvio Paglialunga dedica un lungo articolo a Claudio Lotito, presidente della Lazio.

Uno che non riesce a stare lontano dal centro dell’attenzione, che

“vuole visibilità, potere. E poi vuole esibirlo”.

Lotito non è un politico, ma usa sfrontatamente il potere. Non è diventato politico solo perché, due anni fa, quando si presentò al Senato con Forza Italia, “ha scelto il partito sbagliato”.

Di solito non gli succede: i cavalli su cui punta sono quelli vincenti. Semplicemente perché il pacchetto di voti è suo e lo gestisce lui“.

La sua strategia è chiara e funziona.

“Lui sa che le società piccole sono più numerose delle big, sa che i club hanno bisogno di certezze subito, e vivono di oboli, non di investimenti. Per cui poco importa sapere qual è il progetto più lungimirante, è fondamentale capire chi paga prima. E spesso a questa domanda porta la risposta Lotito, che così coalizza le società e sposta equilibri”.

Ogni volta che nel mondo del calcio ci sono un’elezione o una nomina da fare, o una sfida di potere da vincere, scrive Paglialunga, i candidati in lizza sono sempre quello di Lotito e un altro. Non si candida quasi mai di persona, perché si ponte come “uomo di cucitura”. Lo sta facendo anche adesso, per la questione dei diritti tv.

“Il destino di Lotito è essere Richelieu, non re: quando ha provato a candidarsi in prima persona a capo della Figc ha raccolto la metà dei voti della serie A e la metà della serie B. Un buon numero, ma non sufficiente: qualcuno non se l’è sentita di consegnarli tutto, meglio averlo come schermo verso un altro potente”.

Il copione è sempre lo stesso:

“lui crea il caos perché in quel momento può ritagliarsi un ruolo. Le lotte di questi mesi all’interno della Lega sono anche opera sua, il disordine in tutti i luoghi di potere del pallone ha un padre certo: perché una nuova elezione e una poltrona che rimane vuota, sono occasioni per creare accordi, fare alleanze, passare all’incasso”.

 

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