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Gattuso: «Voglio vedere un Napoli senza paura, con giocatori che si aiutano»

«Con Setien recuperano la palla dopo 6 secondi e non più 11. Lo apprezzo molto. Domani vedrete se faremo la costruzione dal basso. Messi è un esempio per il calcio, in campo e fuori»

Gattuso: «Voglio vedere un Napoli senza paura, con giocatori che si aiutano»

«Affrontiamo una grandissima squadra. Devo ringraziare la squadra e Ancelotti che mi hanno dato la possibilità di affrontare il Barcellona. È da due giorni che guardo il Barcellona. C’è grande preoccupazione, è vero che mancano tantissimi giocatori, con Setien hanno ricominciato a giocare come un tempo. Da quando è arrivato lui, riconquistano palla dopo 6 secondi, con Valverde 11. Dobbiamo pensare anche a questo. Dobbiamo stare attenti a tutte e due le fasi. se non facciamo le cose fatte bene, rischiamo grosso.

«Insigne ha un motore importante, riesce a fare 12,5 chilometri a partite, ripiega, è molto intelligente tatticamente, il capitano deve essere coerente in tutto quello che fa, deve migliorare nel farsi sentire, non parlare sempre ma quando parla deve entrare nell’anima. È un giocatore molto intelligente in campo, apprende subito».

«Soddisfatto domani se vedo una squadra che gioca con la testa alta, che non ha paura, voglio vedere una squadra viva, che se la gioca fino alla fine».

«Messi? Niente gabbie, dobbiamo fare grande partita collettiva. È da tanti anni che è il più grande giocatore, anche per come ha vissuto tutta la sua carriera. Esempio per il calcio mondiale, per i bambini, mai una parola fuori posto. Fa cose che vedo solo alla PlayStation. Fa cose incredibili».

«Ho pensato stamattina a quello che è stato il mio percorso con lo staff, ai sacrifici che ho fatto per arrivare a questa partita. Domani ci giochiamo una partita che ci siamo meritato come gruppo di lavoro nel passato».

«Partire meno dal basso? Lo vedrete domani».

«Una squadra si tiene sempre sul pezzo conquistandola con il lavoro quotidiano, la coerenza, le regole. A tanta gente non piace dire cose brutte, però bisogna farlo. Come dire a chi domani non potrà venire in panchina. Arrivare al campo prima di tutti e andare via dopo tutti. Negli ultimi anni il calciatore è molto più evoluto, oggi ti pesano».

«Questa vigilia è più difficile da allenatore. Col Barcellona alla fine delle partite, pensavamo: “noi facciamo un altro sport”, non la acchiappavi mai. Come faccio a giocare a calcio? Sono di un altro pianeta. Hanno portato qualcosa di nuovo. Quando incontravi loro, erano giornate che mentalmente ti ammazzavano».

«Maradona è il dio del calcio. L’ho visto nelle videocassette, nei dvd, da vicino non l’ho mai visto. So chi è stato, uno dei più grandi al mondo, vedo fare a Messi cose che ha fatto Maradona, mi dispiace non averlo visto».

«Messi devono fermarlo i miei giocatori. Noi giochiamo contro il Barcellona, non è solo Messi. Mettere un uomo su Messi non risolve nulla. Il Barcellona è il Barcellona».

«Se la qualità la mettiamo a disposizione della squadra, allora sì, può servire. Col Barcellona bisogna fare due partite: con la palla e senza palla. Devi prendere un rischio quando hai la palla, devi avere personalità e devi mettere in difficoltà anche tu nel palleggio».

«Voglio un Napoli che non ha paura. Tranne che con la Juve, al San Paolo non ho fatto partite incredibili, anzi sciagure umane. Voglio vedere una squadra che sa soffrire. Non voglio vedere gente che alza le braccia, ma una squadra che si aiuti nei 95 minuti».

«Tutta la squadra sta dando tanto. Fabian è un giocatore tecnico, che doveva mettere forza nelle gambe, molto molto forte. Dobbiamo ragionare da squadra».

«Mi piace la metodologia di Setien, ha una grande visione del calcio, palleggia ma c’è anche fase difensiva nel palleggio. C’è grande rispetto per lui e la cultura del lavoro del Barcellona. Setien lo studiavo al Las Palmas, al Betis, lo apprezzo molto».

«Quelli del Barcellona hanno vinto tutto quello che c’era da vincere. I problemi societari fanno il solletico a questi giocatori. Non dobbiamo pensare a quante partite ha sbagliato il Barça negli ultimi anni».

«Con Setien sto rivedendo un Barcellona che non si vedeva nell’ultimo anno e mezzo. Palleggia ma come perde palla vogliono riconquistarla con veemenza. Non è solo palleggio. Giocano con undici uomini, c’è il portiere. Non puoi andare a fare pressione alta, hanno sempre superiorità numerica perché il portiere è un playmaker. Mi ha impressionato come attaccano lo spazio e hanno l’obiettivo di farti male non di palleggiare. Mi è piaciuta molto ultimamente».

«Lozano? Sto facendo delle scelte, deve lavorare per farsi trovare pronto, anche altri giocatori importantissimi non stanno giocando. Oggi faccio delle scelte, cerco altre caratteristiche e in questo momento non trova spazio”.

«Dobbiamo essere noi a fare entusiasmare i nostri tifosi. Dobbiamo stare tranquilli. Consapevolezza di fare una partita nei 190 minuti. Dobbiamo sbagliare il meno possibile, è una squadra che non ti perdona».

«Ho sempre avuto fiducia in questa squadra. Ho sottovalutato all’inizio che non potevo giocare come volevo io. A livello difensivo non eravamo una squadra, giocavamo senza annusare il pericolo, oggi siamo più compatti. Voi storcete il naso a Brescia. Tutte le partite con le piccole il Napoli ha avuto questo problema. Sento dire che abbiamo giocato da provinciali, se alla gente piace o non piace non ci dobbiamo preoccupare».

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