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Gattuso: “Oggi vedremo se Mertens recupera per domani”

L’allenatore del Napoli «Domani gioca solo chi sta al 100%, mi aspetto un Napoli da battaglia che deve fare la sua partita sapendo soffrire»

Gattuso: “Oggi vedremo se Mertens recupera per domani”

L’allenatore del Napoli Rino Gattuso ha parlato in conferenza stampa  prima della gara contro il Torino:

Col Barcellona grande dispendio di energie e poi Inter, col Torino cosa ci vuole?

«C’è bisogno di pensare al Torino e da parte mia e da parte del mio staff di far scendere in campo chi sta bene al 100%. Giochiamo con una squadra fisicamente molto forte. Ci sarà da battagliare»

Chi preoccupa?

«Ieri la squadra era molto stanca e abbiamo deciso di lavorare in palestra per farli recuperare»

Cosa cambia se gioca Milik?

«Non cambia nulla se gioca Milik o Mertens. È molto bravo a legare, ha una classe immensa e ci può dare una grandissima mano. Oggi Mertens proverà ad allenarsi per vedere se si recupera»

Avete sistemato la fase difensiva

«Non sono d’accordo che abbiamo sistemato tutto in fase difensiva. La coperta è corta e dobbiamo capire bene cosa vogliamo fare. Dobbiamo essere bravi con i centrocampisti. Possiamo fare meglio in attacco ma sempre alla ricerca del palleggio»

Bivio nella stagione?

«So che ho a disposizione dei giocatori importanti, ma in questo momento scelgo i giocatori che mi danno fiducia. Dico sempre che Lozano e Meret sono giocatori importanti. Ho parlato con Lozano, ma lui mi garantisce di ritornare? O lo metto in condizione di non giocare bene. Poi fa male vedere Lozano dopo tutto quello che è stato pagato andare in tribuna. Per me è difficile, ma bisogna farsi trovare pronti»

Che Napoli vuoi domani?

«Un Napoli da battaglia che deve fare la sua partita sapendo soffrire»

Può giocare Lobotka?

«Vediamo, oggi dobbiamo valutare»

Come tirare fuori la stessa attenzione vista contro le grandi domani?

«Se vediamo l’andamento in casa da quando sono arrivato non è il massimo e non lo so come fare a vincerla. Penso che in questo momento dobbiamo avere la consapevolezza del momento senza pensare a quello che abbiamo fatto con il Barcellona, adesso dobbiamo pensare a Belotti, Zazza e al Torino. Dobbiamo essere bravi ad analizzare ogni singolo giocatore»

Come si fa a replicare la partita col Barcellona?

«In Italia abbiamo sottovalutato l’aspetto di allenare i giocatori e sentire che bell’allenamento. Bisogna fare fatica non solo fisica ma anche mentale, nel calcio oggi non si fa solo fatica a correre e invece va allenato anche l’aspetto mentale, si possono allenare e costruire giocatori pensanti. E all’estero lo fanno»

Messi ha perso quasi tutti i palloni grazie all’aggressività del Napoli. Bisogna immaginare ci sia Messi anche nel Torino?

«Sì, se facciamo questo salto poi diventa una bella situazione. Se ragioni così, avendo sempre la stessa mentalità, poi diventi campione e per questo non è facile»

Avete stesso obiettivo del Torino

«Io so cosa abbiamo passato e rischiato e dobbiamo ripartire da quello, da una squadra che sembrava tutto tranne che una squadra. le partite di possono perdere ma dobbiamo dare sempre la sensazione di essere squadra»

Gara con il Barcellona foto della crescita della squadra?

«Non ho fatto crescere nessuno, servono calciatori che diano sempre qualcosina in più. Bisogna farsi rispettare ma anche creare condizioni perché la squadra possa migliorare. So cosa ci siamo detti con tanti calciatori, spero di continuare su questa strada. Mettiamo da parte tutto quello che c’è da chiarire, dai rinnovi ad altre robe. Dobbiamo allenarci in modo serio facendo prestazioni importanti. Dopo si sistemerà tutto. Voglio un gruppo di persone che ci dia una mano. Io do una mano ai giocatori e loro danno una mano, dobbiamo far gruppo. Dobbiamo stare bene qua. Ci diciamo le cose in faccia, belle e brutte, senza rancore. In questi ultimi tre mesi serve ritrovare questa sinergia»

Vorresti partire da Dimaro l’anno prossimo?

«Mi piacerebbe, voi sapete del mio contratto, ho contratto fino al 2021 con la via d0uscita mia al 30 aprile, ma il problema non è del contratto è che io sono venuto per lavorare e raggiungere degli obiettivi. Poi ci siederemo con il presidente ma la priorità è il lavoro. Io mi gaso quando vedo un ambiente bello, poi non mi deprimo quando le cose non vanno bene. Io sto molto bene qui e ho riscontrato grande professionalità, sembra che nn funziona nulla ma umanamente c’è tanta roba. Ho scelto di firmare per il Napoli per 6 mesi con l0opzione perché sapevo di venire in  un grande club che mi ha dato l’occasione di lavorare con i calciatori che ho ed esordire in Champions»

Ghoulam?

«Sta molto meglio e molto contento. Sono molto felice che stia trovando continuità, vediamo per domani»

Koulibaly?

«Ha cominciato a correre e lo giudichiamo la settimana prossima»

Consapevolezza?

«C’è mancata all’inizio la capacità di soffrire ma è una squadra con qualità. La consapevolezza arriva dai risultati. La coperta è corta: se vuoi fare determinate cose, mettendo tutta la qualità in campo, rischi e quindi bisogna trovare un compromesso. Abbiamo capito dove andare e che strada seguire ma bisogna continuare così. La fase difensiva parte dagli attaccanti e questo non deve mancare. I risultati nascono dal nostro atteggiamento e questo non deve mancare. Non siamo diventati tutti Brad Pitt. Io spero che pensino che sono brutti come me, questa è la strada. L’altra strada non ci ha portato da nessuna parte. Io sogno una squadra che fa pressing offensivo e a volte ultra offensivo. Ci ho provato, qualche partita l’ho persa io perché ci ho messo tempo a capire che non andava bene»

Obiettivi?

«La partita di domani ci può dire quali possono essere i nostri obiettivi e come stiamo andando. Domani è la gara perfetta per capire se siamo guariti o no. Una partita che cade a pennello. Il Torino è una squadra forte, con tante seconde palle, scontri fisici. Dobbiamo fare una grande partita dal punto di vista tecnico e caratteriale»

Novità tattiche e gattusismo?

«No… Si fa copia e incolla. Ogni allenatore si costruisce il vestito come piace a lui. L’allenatore deve plasmare cose che vede altrove. A me piace giocare a calcio ma anche fare una buona fase difensiva. Da giocatore non ero in grado di fare l’altra fase, dovevo intercettare. Da allenatore, rispetto a quando ero calciatore, vedevo la partita diversamente. Oggi vedo 10 minuti la difesa, 10 minuti gli attaccanti, magari mi concentro per 20 minuti su un calciatore. So soltanto che il gioco del calcio è semplice, nella semplicità ci sono cose da spiegare e migliorare»

Ciclo finito: cosa vuol dire?

«Sapete cosa è successo con Allan, ho detto che non porto rancore per nessuno, soprattutto la vecchia guardia ma tutti i calciatori mi stanno dando tanto. Non dobbiamo pensare al nostro orticello, dobbiamo pensare tutti alla stessa direzione. Io ci sono passato, c’erano anni in cui non stavo bene e me en volevo andare, in cui arrivava chi guadagnava più di me però bisogna essere bravi a mettere da parte e giocare, poi arriva il momento in cui ti siedi e parli. È una squadra forte ma dobbiamo giocare da squadra. Negli ultimi 7 anni hanno fatto 500 punti, se non hai calciatori forti non raggiungi questi risultati. Alla fine si tireranno le somme»

 

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