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Brescia-Napoli, la moviola: rigore evidente, Orsato ha bisogno del Var

Richiamato da Chiffi, all’arbitro bastano due inquadrature per capire. Non perdona Mertens (anche se applica il regolamento). Incomprensibile il giallo a Dessena

Brescia-Napoli, la moviola: rigore evidente, Orsato ha bisogno del Var

Il Napoli conquista tre punti pesantissimi in casa del Brescia, ribaltando nella ripresa l’iniziale gol di Chancellor. Nel complesso, direzione positiva di Orsato, che tiene in mano la partita e non sbaglia (grazie al VAR) sull’episodio importante che dà il via alla rimonta degli azzurri. Al 48’ il cross di Insigne viene intercettato in area di rigore da Mateju con un braccio. In presa diretta, l’arbitro non ravvede alcuna irregolarità, ingannato probabilmente dal movimento del braccio del giocatore del Brescia, che lo ritrae dietro la schiena. Al VAR c’è Chiffi, che correttamente richiama l’esperto collega alla on field review. Ad Orsato bastano due diverse inquadrature e una decina di secondi per decidere di assegnare il calcio di rigore, dal momento che il braccio destro è troppo largo; corretta anche la scelta di ammonire Mateju, visto che si tratta di un’azione potenzialmente pericolosa.

Al 64’ Mertens realizza il gol dell’1-3, che viene però annullato per fuorigioco: decisione corretta. Il belga è protagonista tre minuti più tardi di un altro episodio, interessante perché riguarda una delle ultime novità regolamentari. Il quarto uomo indica che è lui l’uomo designato ad uscire, Orsato così gli indica il punto più vicino dove lasciare il terreno di gioco in modo da favorire una veloce ripresa. Forse perché assorto o perché l’intenzione era quella di ignorare l’arbitro, Mertens si reca verso la metà campo tra le due panchine. Il direttore di gara però non gliela perdona, lo rincorre e lo ammonisce secondo il regolamento. L’unica scelta poco condivisibile è l’ammonizione mostrata a Dessena: Orsato sanziona il gioco pericoloso del centrocampista, che è in anticipo sull’avversario. Se il provvedimento tecnico è comprensibile per la gamba alta, quello disciplinare non lo è altrettanto e pare eccessivo, dal momento che la velocità non era elevata e il contatto – ammesso che ci sia stato e, se ci fosse, non configurerebbe il gioco pericoloso – non sarebbe così duro da qualificare un fallo imprudente.

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