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Sulle autostrade italiane ci sono 200 tunnel a rischio. 150 sono di pertinenza di Aspi

E’ quanto emerge da una lettera del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici di novembre scorso. Ora gli inquirenti l’hanno inserita negli atti delle inchieste a carico di Autostrade

Sulle autostrade italiane ci sono 200 tunnel a rischio. 150 sono di pertinenza di Aspi

Il 7 novembre scorso, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, organo tecnico del Mit, scrisse alla direzione generale del Mit, ad Autostrade, ai Vigili del Fuoco e ai Provveditorati alle Opere Pubbliche di tutta Italia. Nella lettera, il cui contenuto è oggi sui quotidiani, indicava 200 gallerie “fuorilegge” sulla nostra rete autostradale. Di queste, 105 sono sulla porzione di rete in concessione ad Autostrade, 90 sono di pertinenza di altre società.

Tunnel non a norma

Pericoli di incidenti e crolli in tutti i tunnel, lunghi oltre 500 metri. I difetti? Risultano privi di  impermeabilizzazione  e quindi soggetti a infiltrazioni d’acqua, ma anche senza adeguati sistemi di sicurezza, di corsie di emergenza e vie di fuga. Non c’è videosorveglianza e neppure sensori di rilevamento dei fumi e sistemi di allarme antincendio. Nessuna luce di guida in caso di evacuazione e neppure stanze a tenuta stagna. Semplicemente, non sono a norma rispetto alla direttiva europea 54 del 2004.

C’è anche la galleria Bertè

Nei tunnel incriminati rientra anche la Galleria Bertè, che il 30 dicembre scorso ha visto crollare una porzione di soffitto, per fortuna senza provocare né vittime né feriti.

La lettera è stata acquisita dagli inquirenti e inserita negli atti delle diverse inchieste aperte a carico di Autostrade. Gli investigatori intendono scoprire se gli avvertimenti del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sono stati ascoltati dai concessionari, in primis da Autostrade.

 

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