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Libero: dalla Campania arriva l’urna-quadro, in una cornice le ceneri del defunto

Un’invenzione di Gennaro Tammaro. Ma ci sono anche l’urna-orologio, l’urna-albero e l’urna-sabbia. Ma attenzione, niente urna-tablet, ammonisce l’impresario funebre: troppo dissacrante

Libero: dalla Campania arriva l’urna-quadro, in una cornice le ceneri del defunto

Avete le ceneri di un congiunto defunto in casa e vi imbarazza tenerle esposte davanti agli occhi di tutti? Nessuna paura. Ci pensa Gennaro Tammaro. L’impresario funebre campano si è inventato l’urna-quadro.

Le ceneri del defunto vengono nascoste in un una cornice da parete di circa 70×50 centimetri e di appena 3,5 centimetri di spessore che può essere apposta all’opera preferita di chi non c’è più o a una sua fotografia. E la cornice, all’occorrenza, si può anche rivestire in pelle!

Lo racconta Libero che riporta le dichiarazioni di Tammaro.

«I miei clienti manifestano spesso l’intenzione di conservare in casa propria le ceneri dei defunti e l’urna-quadro nasce per garantire loro la possibilità di custodirle in totale discrezione. Questo “scrigno da parete” non è né invasivo né alterativo dell’armonia domestica,inoltre contribuisce a conciliare il ricordo del trapassato con una sfumatura di poesia».

Le più richieste

I dipinti più richiesti? Notte stellata di van Gogh, i quadri di Dalì e Klimt (soprattutto l’Albero della Vita), ma anche rappresentazioni del Vesuvio con Napoli ai suoi piedi.

E non c’è mica solo l’urna-quadro. Tammaro propone, nel suo catalogo, anche l’urna-orologio che, spiega Libero,

“con il suo ticchettio di lancette, ricordala caducità della vita”.

L’urna-albero

E c’è persino l’urna-albero, che viene raccontata dallo stesso impresario funebre.

«A coloro che scelgono di avvalersi di questo servizio, le ceneri del defunto vengono consegnate all’interno di un contenitore biodegradabile sulla cui superficie vi è riposto un seme d’ulivo. Il vaso viene spesso interrato nell’orticello o giardino di casa, e per i congiunti è un po’ come veder rinascere il trapassato allo spuntare del primo germoglio; per chi è stato investito da un grave lutto da cui non riesce a risollevarsi, prendersi cura di questa specie botanica e osservarla crescere, può essere di gran conforto”.

L’urna sabbia

I clienti hanno apprezzato anche l’idea dell’urna-sabbia, spiega ancora:

«è la scelta ideale per chi intende disperdere le ceneri in mare. Il vento, in questi casi, determina una dispersione disordinata delle polveri, ma grazie all’urna-sabbia è sufficiente adagiarle sulla superficie dell’acqua per vederle sparpagliarsi in armonia: vengono compattate attraverso una tecnica che, a contatto con i liquidi, si depotenzia».

No all’urna-tablet

Ma Tammaro non apre a tutto. Per esempio, ha detto no all’urna-tablet. Troppo dissacrante, spiega.

«E’ un aggeggio ipertecnologico che, in tutto e per tutto, somiglia ad un pc portatile; al suo interno ospita le ceneri del defunto e proietta sullo schermo le fotografie di quando era in vita. È dotato di un altoparlante che riproduce le canzoni preferite del trapassato del quale, a parer mio, dissacra un po’ la memoria»

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