ilNapolista

Il Ponte Morandi come l’Heysel o Superga, a San Siro un’altra vergogna del tifo

In Milan-Samp i tifosi rossoneri hanno inneggiato alla tragedia del Polcevera. La presidente del comitato vittime: “Che la Figc fermi queste persone che allo stadio si trasformano in barbari”

Il Ponte Morandi come l’Heysel o Superga, a San Siro un’altra vergogna del tifo

Si può inneggiare, durante una partita di calcio, al crollo di un ponte che ha trascinato con sé 43 vite? No, ovviamente. Come non si può inneggiare ad una tragedia come quella di Superga o dell’Heysel. Ma evidentemente di bestie sono popolati i nostri stadi. Perché è successo. Ancora una volta.

E’ accaduto lunedì, il giorno della Befana, allo stadio Meazza. La partita incriminata era Milan-Sampdoria e qualcuno, tra le fila dei milanisti, ha pensato bene di intonare cori contro i tifosi della Samp in cui, appunto, si inneggiava alla tragedia del ponte sul Polcevera. Naturalmente la cosa non è passata inosservata a chi, in quel crollo, ha perso persone care.

Ad esporsi, sull’accaduto, è Egle Possetti, presidente del comitato vittime del Ponte Morandi.

“Lo sport dovrebbe essere qualcosa che unisce, che fa sorridere, che crea svago, che crea squadra e che, con senso civico, rispetta gli avversari con cui si ha l’onore di confrontarsi. Perché non si tratta di guerra, dovrebbe trattarsi di competizione sportiva, appunto. Come tifosi dobbiamo impiegare tutta l’energia, tutta la carica, tutta la nostra passione, ma con classe. Purtroppo, la classe non è acqua”.

La Possetti ha spiegato cosa è accaduto, dando un giudizio pesante su chi ha intonato quei cori.

“Sono stati lanciati cori contro la squadra ospite che hanno inneggiato trionfalmente alla ‘nostra’ tragedia. Penso che queste persone non siano portate a riflettere sul peso delle parole e forse hanno della segatura al posto del cervello. Ma devono essere fermate e qualcuno ha il potere di farlo. Si deve agire per arginare una volta per tutte questa modalità di vivere gli eventi sportivi dove alcune persone si trasformano in barbari”.

E allora ecco la richiesta del comitato, rivolta alle istituzioni del calcio, prime tra tutte la Figc. Con la richiesta di un intervento forte e determinato

“Chiediamo che nei nostri stadi si possa veramente vivere il calcio con tutta la forza e l’energia positiva che può far scaturire, senza utilizzare più la nostra disperazione per fini cosi’ demenziali”.

La Possetti conclude:

“per chi, come noi, ha perso delle persone molto importanti sotto le macerie di quel maledetto ponte Morandi sentire l’uso meschino di quella tragedia per un fine così stupido e banale è difficile da accettare. Dimostriamo che siamo un paese degno della nostra storia antica, tanti dei nostri avi illustri si stanno rivoltando nella tomba ed anche i nostri 43 cari”.

ilnapolista © riproduzione riservata