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Il Fatto e la Lega Serie A: a De Siervo un bonus di 3 milioni se fa crescere i diritti tv

Il quotidiano: L’ad della Lega guadagna 960 mila euro l’anno, in forza di un doppio contratto di lavoro. Per il neopresidente Dal Pino 100mila euro

Il Fatto e la Lega Serie A: a De Siervo un bonus di 3 milioni se fa crescere i diritti tv

I diritti tv sono sempre di più la chiave attorno alla quale girano i destini della Serie A. Oggi il Fatto si sofferma su un particolare inedito: il ruolo dell’ad Luigi De Siervo, che a leggere il quotidiano ha anche un interesse “privato” nell’eventuale aumento degli introiti per i prossimi anni.

“Per il periodo 31 gennaio 2019-28 febbraio 2021 – scrive il Fatto – Luigi De Siervo incasserà annualmente un emolumento complessivo di 960 mila euro, in forza di un doppio contratto di lavoro: con la Lega di A (500+160 variabili) e con una struttura interna, la Lega Service (300 mila), portando a casa uno stipendio senza precedenti per i posti di comando della Lega”

Ma soprattutto “in uno dei due contratti si parla dei diritti televisivi da vendere per il triennio 2021/2024. A De Siervo basterà far crescere di un punto percentuale, cioè di 100 mila euro, l’attuale incasso della Lega (1 miliardo, 420 milioni di euro tra Italia ed estero), per intascare un bonus straordinario di 3 milioni che pagheranno i 20 club di A, anche se alla scadenza del mandato (28/2/2021 i presidenti dovessero decidere di non rinnovargli il contratto per cambiare uomini e assetti interni”.

“Il tutto, firmato Gaetano Micciché, proposto e sponsorizzato da Malagò come n.1 della Lega di A e dimessosi in seguito all’inchiesta della Procura Figc su presunte irregolarità nel voto dell’Assemblea gestita proprio da Malagò, all’epoca Commissario della Lega stessa”.

La critica del giornale sta anche nel fatto “la Lega di Serie A è un’associazione privata non riconosciuta, e dei loro soldi le società possono disporre come vogliono. Salvo poi lamentarsi e battere i piedi quando si tratta – per esempio – di contribuire alle spese per l’ordine pubblico, chiedere agevolazioni fiscali o ammodernare stadi imbarazzanti in un continuo rimpallo di competenze con le Amministrazioni comunali, proprietarie di impianti dati in concessione ai club”.

L’articolo sottolinea anche che il neo presidente della Lega Paolo Dal Pino “di stipendio prende circa 100 mila euro all’anno, un terzo del suo predecessore Miccichè”. E che “nel piano della cordata che ha eletto al vertice Dal Pino (in testa Claudio Lotito che ha drenato 12 voti contro 7, più una scheda bianca), sarebbe proprio il neo presidente il grimaldello per cambiare governance e provare a scalzare De Siervo”.

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