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Gattuso: «Il Napoli deve tornare una squadra pensante, fino a due anni fa lo è stata»

In conferenza: «Sono io che chiedo a Ospina di giocare con i piedi. Il Napoli aveva toccato il fondo, in tre settimane ho visto grandissimi miglioramenti»

Gattuso: «Il Napoli deve tornare una squadra pensante, fino a due anni fa lo è stata»

Conferenza stampa di Gattuso dopo Lazio-Napoli 1-0

«La squadra sta bene, la vedo bene in campo, perciò non faccio i cambi. La squadra riesce a fare le cose che le chiedo, non è obbligatorio fare i cambi. Primi 45 minuti possesso palla molto sterile, abbiamo fatto il solletico, nel secondo tempo li abbiamo tenuti là, e dopo c’è stato quell’errore. La responsabilità dell’errore di Ospina è la mia, sono io che chiedo di rischiare, di partire dal basso. Per me il portiere è un giocatore che ti fa uscire dalla pressione avversaria. Lui lo ha fatto bene 7-8 volte».

«In questo momento abbiamo bisogno maledettamente di una serie di risultati, vedo una squadra viva, che riesce a sviluppare questo tipo di gioco, siamo sulla strada giusta. Oggi bisogna riuscire a non far mollare una virgola e dar continuità di risultati. Oggi è difficile dopo le prestazioni contro Inter e Lazio, due partite che sono finite con due sconfitte».

«Potevamo sviluppare in maniera migliore nel primo tempo, ci facevamo partire dal basso e ci aspettavano. Non siamo una squadra pensante, per tanti anni lo è stata. Gli errori sono dovuti al fatto che dobbiamo pensare a tante cose. Per tante partite hanno giocato un calcio diverso, fino a due anni fa hanno giocato un calcio pensante. Il problema più grande è imparare a giocare e a pensare».

«Dobbiamo andare alla ricerca di vincere le partite, è fondamentale vincere le partite e dare continuità, anche in Coppa Italia».

«Quando non arrivano i risultati, sono il primo responsabile. Oggi non riusciamo a vincere. Non posso pensare alla classifica. Se fosse stata una squadra senza problemi, non sarei stato qua. Il Napoli ha toccato il fondo, in tre settimane ho visto grandissimi miglioramenti. Sicuramente in classifica dobbiamo fare molto molto di più».

«Abbiamo bisogno di un po’ di equilibrio. Sull’1-0 abbiamo preso due tre imbucate. Ho visto una squadra che sapeva soffrire. In questo momento la coperta è corta, dobbiamo capire se voler fare più male agli altri o aver timore che gli altri facciano del male a noi».

«Sto chiedendo tante cose ai miei giocatori, non siamo bravi abbastanza a gestire tutte le informazioni che stiamo dando a questi ragazzi».

«Demme è pronto, ha fatto una pausa lunga ma fisicamente è un giocatore che sta bene, dobbiamo dare competitività durante gli allenamenti. Dobbiamo far vedere quello che abbiamo creato. Dobbiamo riuscire a vincere le partite».

«È un dato di fatto, stiamo costruendo da zero. So quello che voglio dai ragazzi che lavoriamo con me. Sarebbe stato molto più facile lavorare trenta quaranta giorni. Il ritiro serve a far capire che metodologia vuoi usare, che tipo di calcio vuoi fare».

«La Lazio è una squadra forte, si può mettere di giocare Luis Alberto e Milinkovic mezze ali, ha grande mentalità, ti crea sempre problemi, riesce portare 4-5 uomini in aula, ha giocatori di valore, abbian fisicità e tecnica, Inzaghi ha fatto un grandissimo lavoro. Sta raccogliendo i frutti, l’anomalia è stata l’anno scorso. È una squadra fastidiosa. Riescono a farti male con tante caratteristiche»

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