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CorSport: Insigne, da reietto a re grazie alla vittoria sulla Juve

E’ stato indicato come il capo della rivolta, offeso ripetutamente, poi c’è stata la graduale resurrezione. Infine, contro la Signora, la riabilitazione e la redenzione

CorSport: Insigne, da reietto a re grazie alla vittoria sulla Juve

Nella notte della vittoria del Napoli sulla Juventus, Insigne si è trasformato ancora una volta in re. Da che era un reietto. Lo scrive il Corriere dello Sport.

“La «dura» vita di Lorenzo Insigne resta sempre sospesa in quel limbo tra il fenomeno da stadio e quello da baraccone ed è un’esistenza dolente, che non s’è concesso certo da solo. Ottantacinque gol vi sembreranno niente, però rappresentano la cifra di un uomo che è stato costretto a convivere con il peso enorme d’una responsabilità divenuta talvolta troppo grande. Rappresentare Napoli, mentre invece gli sarebbe piaciuto essere semplicemente se stesso”.

Domenica sera, nella notte del miracolo, la pressione è appartenuta ad altri (Sarri, Higuain). E Lorenzo è riuscito a spargere luce attorno.

“L’ha fatto inseguendo la sua stessa natura. Quella vocazione al sacrificio che con Zeman (prima a Foggia e poi a Pescara), nel 4-3-3 gli è appartenuta e l’ha portato scollinare sulla corsia, facendosi carico delle diagonali di passaggio, delle coperture, dell’occupazione dello spazio. E poi, avanti ma a testa alta, palleggiando con naturalezza. Inseguendo la propria idea, una rasoiata (quella che è servita poi a Zielinski per infilare il tap in sulla incerta respinta di Szczesny) o una girata plastica e scenografica assai. Sfruttata per mettere a nudo la Vecchia Signora con i suoi limiti attuali, quelli d’una serata un po’ balorda”.

Negli ultimi mesi turbolenti, continua il quotidiano sportivo, Insigne è stato visto come leader dell’ammutinamento. Gli sono state addebitate tutte le colpe dell’errore di massa.

“è divenuto il capo dei rivoltosi e dunque il leader dell’ammutinamento. Una sorta di reazionario a tanto il chilo. Come se la notte rovinosa del 5 novembre fosse appartenuta esclusivamente a lui e non abbia rappresentato l’errore di massa”.

Ha ricevuto anche offese, poi è iniziata la resurrezione. Prima i due gol al Perugia, poi la magia con la Lazio, infine la Juve.

“Ma la Juventus sa di riabilitazione e persino di redenzione. Perché dopo che per la gente – ma vai a capirne il perché – si è stati peccatori, l’assoluzione più immediata è nella madre di tutte le partite, che Insigne ha domato sacrificandosi e poi andando a scovare nel proprio patrimonio artistico la giocata dell’anno. E’ l’ottava rete stagionale, va a finire che pure stavolta riesca ad arrivare in doppia-doppia (perché gli assist, per il momento, sono cinque). Anche da reietto a re è niente”.

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