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CorMez: da Koulibaly a Bellenger passando per Schifano, tutti i francesi sono pazzi di Napoli 

Al San Carlo sta per arrivare Stephane Lissner, al Madre c’è Kathryn Weir. A fine febbraio arriverà Macron. Un amore che parte da lontano e ancora non si esaurisce

CorMez: da Koulibaly a Bellenger passando per Schifano, tutti i francesi sono pazzi di Napoli 

Napoli piace sempre più alla Francia e attira sempre più i francesi, anche illustri. Il Corriere del Mezzogiorno ne fa una carrellata. A dirigere il Museo di Capodimonte c’è Sylvain Bellenger, al Teatro di San Carlo Stephane Lissner. Al Madre è arrivata Kathryn Weir, direttamente dal Centre Pompidou. E poi Koulibaly e Schisano, ma anche Macron e Mitterand.

Macron: “Napoli mi è molto cara”

Il presidente francese Macron ha proposto proprio Napoli per il vertice previsto a febbraio. Verrà nella nostra città, che ha detto essergli “molto cara”, con i suoi ministri. Nel 1987 anche Francois Mitterand venne a Napoli per lo stesso motivo. La scelta, dichiarò, era stata fatta, ricorda il quotidiano,

“per il prestigioso passato di Napoli come capitale mediterranea e per riaffermare tutto l’interesse che la Francia porta all’Italia del Sud”.

Schifano: “Napoli è tutto”

Un altro francese innamorato di Napoli, tanto da avere ricevuto la cittadinanza onoraria, è Jean Noel Schifano, che a Napoli ha ambientato tutti i suoi libri, tra l’altro. E’ lui stesso a spiegare il perché di questo antico amore dei francesi.

«All’epoca del Grand Tour, Napoli divenne una tappa obbligata insieme a Parigi e Londra. Nel XIX secolo Napoli faceva parte delle grandi capitali europee, era un centro economico oltre che culturale, qui c’era una sede della banca Rothschild e l’unica borsa italiana, la lingua diplomatica era la lingua napoletana. È normale che tra i francesi ci fosse questo fascino per Napoli che poi è rimasto e oggi è più vivo che mai».

Per Schifano:

«Napoli è tutto. Napoli mi ha formato, acculturato, mi ha dato tutto ciò che sono. Non si tratta solo di bellezza. Si tratta di civiltà, di apertura verso gli altri. L’Inquisizione non hai mai messo piede a Napoli, non c’è mai stato un ghetto e molti ebrei espulsi dalla Spagna vi trovarono protezione, non ha mai fatto la guerra. È una città di pace e armonia».

Bellenger: “Essere francesi è un vantaggio”

Anche il direttore del Museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger, è molto legato a Napoli. Nel 2015, in un’intervista, sostenne che essere francesi fosse

«un vantaggio: abbiamo una buona reputazione in materia di gestione e non possiamo essere sospettati di raccomandazioni. Per un italiano del Nord imporsi a Napoli sarebbe stato più difficile».

Lissner: “Napoli è una città dell’art de vivre”

Arriverà a breve, come sovrintendente e direttore artistico del San Carlo, anche Stephane Lissner, attuale direttore dell’Opera di Parigi. Di Napoli dice:

«Napoli, una città che adoro per tanti motivi anche personali, e il San Carlo con la sua prestigiosa e incredibile storia. Napoli è una città di cultura nel senso dell’architettura, dell’arte, della musica, ma non solo. Napoli è anche una città dell’art de vivre: c’è il cibo e il calcio, c’è questa passione per tante cose diverse e questo mi piace molto. È una città dove sento la passione e l’emozione un po’ dappertutto. C’è un’energia e un ritmo particolare e questo mi ha sempre affascinato».

Kalidou: “Qui mi sento a casa”

Anche Kalidou Koulibaly, che probabilmente andrà via, non ha mai nascosto di amare la città. Lo scorso novembre scrisse sui social:

«Qui sono nati i miei figli. Qui sono cresciuto come uomo e come calciatore. Qui, la mia famiglia e io ci sentiamo a casa».

Weir: “Napoli contesto felice per un museo”

E poi c’è Kathryn Weir, che è inglese, ma parigina di adozione. E’ la nuova direttrice del Madre. si dice

«convinta che Napoli, con la sua lunga storia di incroci e la sua tradizione umanistica, sia oggi uno dei contesti più felici dove un museo possa pensare i propri orizzonti e costruirsi un ruolo da protagonista nella sperimentazione attraverso l’arte di nuove forme di aggregazione».

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