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Uva (numero due Uefa): «La SuperLega è una boutade senza senso, non siamo l’America»

A Radio Anch’io Sport: «Ucciderebbe i campionati nazionali e attaccherebbe la Champions. Da noi il modello Nba non è plausibile»

Uva (numero due Uefa): «La SuperLega è una boutade senza senso, non siamo l’America»
Il direttore della Figc Michele Uva

Michele Uva, vicepresidente Uefa, ai microfoni di “Radio Anch’io Sport” su Radio Uno

“Da tanti anni viene fuori l’idea di questa famosa SuperLega ma nella cultura europea un sistema chiuso non è plausibile e ci sono anche delle barriere regolamentari: il regolamento Fifa impedisce un sistema chiuso”

A proposito dell’idea del presidente del Real Madrid Florentino Perez di cancellare l’attuale Champions League per creare una Superlega chiusa che definisce come “una boutade di politica sportiva senza senso”

“La SuperLega non è coerente, ucciderebbe i campionati nazionali e attaccherebbe la manifestazione più bella per club a livello mondiale che è la Champions – insiste Uva – Inoltre penso che non sarebbe un prodotto eccelso”

Il vicepresidente dell’UEFA ribadisce inoltre che “l’Europa non sono gli USA, un modello stile NBA non è possibile. La Champions è una delle competizioni di maggior successo al mondo e la posizione del Real Madrid non è quella di tutti i club”.

“il denaro è il primo motore di queste idee ma non si tengono in conto i regolamenti e la base del calcio che sono i campionati nazionali. Il modello Nba in Europa non è plausibile e la Champions e’ fra i prodotti internazionali di più grande successo”

Torna sulle parole di Ceferin in merito alla Var e alle proposte per migliorarla.

“Su 55 campionati europei ne abbiamo 15 dove si utilizza la Var, altri 15-16 stanno arrivando e l’utilizzo è via via differente. Rosetti sta cercando di rendere omogeneo questo sistema ma nessuno si rende conto che quella della Var è un’introduzione epocale e necessita quindi di anni e anni per tararsi e avere uniformità”

Inoltre, sottolinea Uva, novità come quelle sui falli di mano hanno creato “maggiore disomogeneità di giudizio in Europa. C’è la necessità di entrare nel merito, chiederemo all’Ifab che alcune nostre considerazioni che vengono dall’esperienza dei campionati e delle competizioni europee vengano prese in considerazione. C’e’ bisogno di semplicità e di rimettere l’arbitro al centro del progetto”

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