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Repubblica: con Gattuso il Napoli torna sulla terra dopo aver provato a diventare top club con Ancelotti

Dall’obiettivo dello scudetto a quello del quarto posto. Le vertigini hanno giocato un brutto scherzo ai giocatori, che hanno preteso ingaggi più alti in sintonia con le ambizioni di De Laurentiis fino allo scontro frontale

Repubblica: con Gattuso il Napoli torna sulla terra dopo aver provato a diventare top club con Ancelotti

“Il monumento non c’è più. Il Napoli l’ha smontato e rimosso a notte fonda e in modo quasi furtivo: fosse anche per pudore e rispetto, ma dando lo stesso la sensazione di vergognarsene un po’”.

Lo scrive Repubblica, commentando l’esonero di Carlo Ancelotti da parte del presidente De Laurentiis dopo la notte di Champions che ha regalato al Napoli l’accesso agli ottavi.

Il giorno dopo, scrive il quotidiano, è palpabile l’imbarazzo.

“Il day after in casa azzurra è stato del resto pieno d’imbarazzo, ben visibile durante la sua presentazione ufficiale sulle guance arrossate di Rino Gattuso, l’allievo che è stato chiamato per prendere il posto del maestro”.

Il Napoli di Gattuso ha come obiettivo il quarto posto e la Champions anche l’anno prossimo. Un obiettivo notevolmente ridimensionato rispetto al passato.

“Arrivare quarti per gli azzurri sarebbe in effetti già tanta roba ed è un altro segno dei tempi che cambiano, dopo il sogno coltivato con Ancelotti di competere per lo scudetto. Ma De Laurentiis s’è risvegliato e l’unica via percorribile gli è sembrata la restaurazione”.

Lo stesso presidente si è lasciato scappare un richiamo nostalgico a Sarri quando ha detto:

«Ringhio si era ispirato al nostro calcio quando avevamo in panchina Sarri».

Repubblica scrive che è la chiara ammissione

“della voglia di tutti di ritrovare antiche certezze, calciatori compresi”.

La squadra riparte proprio dal 4-3-3 di Sarri, preferito da Insigne e compagni.

“Il Napoli non vede l’ora di tornare sulla terra, dopo aver cercato invano con Ancelotti di avventurarsi in una nuova dimensione: da top club. Ma le vertigini hanno giocato un cattivo scherzo soprattutto ai giocatori, che hanno preteso di veder lievitare i loro ingaggi di pari passo con le maggiori ambizioni di De Laurentiis, fino allo scontro frontale che ha mandato in pezzi il giocattolo”.

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