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Espn: l’ammutinamento è stata la goccia. Ma per De Laurentiis il Napoli di Ancelotti era un lusso

Il timore di non entrare nella prossima Champions era più alto della possibilità (concreta con Ancelotti) di andare avanti in questa. Venderà Koulibaly e Allan. L’addio a Mertens e Callejon. La questione rinnovi

Espn: l’ammutinamento è stata la goccia. Ma per De Laurentiis il Napoli di Ancelotti era un lusso

Su Espn Gabriele Marcotti tenta di fare luce sulle motivazioni che hanno spinto De Laurentiis ad esonerare Carlo Ancelotti. Individua due motivazioni alla base della sua decisione. Una di tipo finanziario, quasi un’analisi costi-benefici e l’altra di tipo emotivo. Il titolo scelto per l’articolo è: “Perché Ancelotti è stato esonerato a Napoli, e perché è stato un errore”.

La scelta dell’esonero subito dopo la qualificazione in Champions,

“come suggeriscono quelli vicini al club, potrebbe essere semplicemente un tentativo di ridurre le perdite e premere il pulsante di reset, piuttosto che continuare a buttare soldi”. 

Ci sono state due situazioni-chiave che hanno portato a questa decisione.

La prima è la situazione contrattuale di un discreto numero di titolari. Mertens e Callejon si liberano a giugno. Il contratto di Hysaj, Milik, Maksimovic e Zielinski scade nel 2021. Poi ci sono Koulibaly e Allan che hanno sì contratti a lungo termine ma cui è stata promessa la partenza in estate.

Il Napoli è quinto in Serie A per monte ingaggi e finora è riuscito a destreggiarsi per la capacità di controllare i costi.

“Rinnovare tutte queste situazioni contrattuali sarebbe stato troppo costoso, la speranza era che un buon campionato e la qualificazione in Champions avrebbero potuto consentire di mantenere alcune stelle e rilanciare invece di ricostruire”.

L’altro fattore-chiave è stato l'”ammutinamento” post Salisburgo e qui entra in gioco l’emotività. De Laurentiis si è infuriato moltissimo. 

“Si è sentito umiliato e non rispettato. Pensava che Ancelotti sarebbe dovuto essere più forte con i suoi giocatori. L’aver obbedito al club non è stato abbastanza. De Laurentiis pensava che avrebbe dovuto fare di più per costringere i giocatori ad andare in ritiro”.

Nella decisione dell’esonero ha pesato anche la questione delle entrate assicurate dalla Champions.

Solo accedendo ai 16simi, il Napoli ha guadagnato tra i 50 e i 60 milioni. Più va avanti e più aumentano i guadagni.

Il Napoli sapeva che con Ancelotti le possibilità di andare avanti in Europa sarebbero state più alte, ma temeva la mancata qualificazione alla prossima Champions.

“Ha pensato di avere maggiori possibilità di raggiungere l’obiettivo con un altro manager”.

Il club ha ridotto tutto ad

“un’analisi binaria costi-benefici. Ha preferito la possibilità di qualificarsi per la prossima stagione della Champions League (e ottenere la possibilità di guadagnare circa 35 milioni circa) a quella di avanzare in Champions in questa (cosa che farebbe guadagnare altri 60 milioni in caso di vittoria o zero se fossero usciti ai 16simi)”.

De Laurentiis, scrive Marcotti,

“può essere un personaggio colorito, irascibile, ma conosce i numeri”.

In estate il presidente ha realmente cercato di rinforzare la squadra. Era ambizioso.

“Una volta convinto che con Ancelotti sarebbe stato improbabile un piazzamento tra i primi quattro (figuriamoci lo scudetto), De Laurentiis ha deciso di ridurre le perdite. L’ammutinamento ha solo accelerato le cose, così come le trattative per il rinnovo dei contratti”.

Improvvisamente, per lui,

“la prospettiva di far esplodere la squadra e ricostruire, è diventata più attraente”.

Koulibaly e Allan hanno entrambi 28 anni, ma la prossima estate potrebbero far recuperare oltre 120 milioni. Se il Napoli non venderà Mertens e Callejon a gennaio, non ne otterrà nulla; ma senza i quattro, si libererà di 30 milioni lordi di stipendi, quasi un terzo dei salari del Napoli.

“Nella mente di De Laurentiis non c’è bisogno di un manager che guadagni 9 milioni di euro a stagione. Meglio pagare Ancelotti – il suo contratto aveva una “clausola di rottura” a maggio – per un importo di 5 milioni e portare Gattuso che costa un quarto”.

Ancelotti è un grande allenatore. Invece di mandarlo via adesso, De Laurentiis avrebbe potuto raggiungere su un accordo per tenerlo fino alla fine della stagione, consentendogli di andare avanti in Champions dove il tecnico ha contribuito a portare la squadra. E in Champions, con Ancelotti, il Napoli – pur non essendo tra le favorite – avrebbe potuto seguire le orme di Roma, Monaco e Ajax che negli ultimi anni hanno raggiunto le semifinali, regalando anche una soddisfazione ai propri tifosi.

“Il calcio è business e De Laurentiis ha preso la sua decisione (probabilmente anche prima di quanto sembri). Ciò non significa che sia stata la decisione corretta. Perché quando si è in parte guidati dall’emozione, non si tratta di una decisione aziendale. Il calcio è molto più di un’analisi costi-benefici, figuriamoci di un’analisi condizionata dall’ego”.

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