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Domani l’asta Sport Memorabilia. Tesori sportivi messi in vendita da persone che se ne privano per far cassa

La maglia di Coppi, quella di Pelè, quella di Maradona, la lettera di addio al calcio di Boniperti. Ex calciatori, massaggiatori, raccattapalle e magazzinieri se ne privano per necessità

Domani l’asta Sport Memorabilia. Tesori sportivi messi in vendita da persone che se ne privano per far cassa

Su Repubblica, Maurizio Crosetti racconta dei tanti tesori sportivi che domani alle 15 saranno messi all’asta per l’asta Bolaffi “Sport Memorabilia 2019”. Un catalogo splendido, con pezzi straordinari, messi in vendita da persone che chissà per quale motivo, legato a vicissitudini personali, se ne privano per fare cassa.

Per avere la maglia di Coppi si parte da una base di 20 mila euro, per quella di Pelé da 10 mila. La maglia di Maradona, da trasferta con il Napoli, si può portare a casa con 5 mila euro. Ma ci sono anche le scarpette in cuoio di Omar Sivori, con la tomaia nera e i lacci bianchi (base d’asta 3.500 euro) e la morbida e lucida borsa da viaggio di Angelillo (500 euro).

“Guardando in controluce questi cimeli si scorgono storie segrete, probabilmente non bellissime. Chi se ne priva, nove volte su dieci lo fa per bisogno: un divorzio costoso, una crisi improvvisa, un lavoro perduto. Ogni pezzo ha un percorso e un proprietario, talvolta una catena di mani che si sono passate l’oggetto e adesso eccolo qui, in attesa di altre mani che prima dovranno aprire un portafoglio”.

Non per tutti i pezzi è indicata la provenienza, ma per alcuni sì.

Molte maglie di epoca recente sono, come quelle di Maldini, Trezeguet, Montella, Totti, Nesta e Kakà, state cedute dall’ex calciatore Christian Riganò. Un altro ex, Vittorio Pusceddu, ne mette all’asta addirittura 34.

L’ex juventino Michele Padovano vende la casacca della nazionale francese di Zidane (1500 euro). E tanti sono i pezzi venduti dalla famiglia Angelillo:

“dietro ogni cessione, in queste vendite che sono separazioni a volte dolorose, viene da immaginare un momento difficile, un bisogno. Qualcosa di triste”.

Un ex raccattapalle vende la maglia del Liverpool indossata dallo scozzese Gary Gillespie nella finale di Coppa dei Campioni del 1984. La base d’asta è 1500 euro.

“E allora la fantasia vola a quel momento, al ragazzino che domanda al calciatore la maglia rossa (meravigliosa, con le righine bianche e lo stemma giallo) e incredibilmente la ottiene, ne fa tesoro, cresce, da raccattapalle diventa ragazzo e infine uomo con la necessità di vendere un ricordo, sa lui perché”.

Tra i tanti reperti in vendita ci sono due maglie di Pelé (una autografata, del Santos, e una del Brasile), la lettera di Giampiero Boniperti a Tuttosport per congedarsi dal calcio, il contratto di Guglielmo Gabetto con la Juventus del 1938.

Molti di questi oggetti sono venduti da personaggi in apparenza minori

“Ecco ex massaggiatori ed ex magazzinieri, figure di grande vicinanza e confidenza con l’atleta nel segreto dello spogliatoio, mettere in vendita memorabili preziosità: come la maglia gialla di Gimondi al Tour del ’65 e proveniente da Atos Pirovano, massaggiatore personale di Felice (2500 euro)”.

All’asta anche la maglia verdeoro che Pelé scambiò con lo jugoslavo Dragan Holcer nel 1971 e quella gialla di Fausto Coppi del 1952.

“Il Campionissimo l’aveva regalata al suo meccanico del cuore, Pinella De Grandi, che a sua volta la donò all’amico Pierino Francese che aveva una bottega di sartoria a Pezzana, nel Vercellese. Il cimelio di lana spessa, tre tasche dietro e due davanti, è passato di generazione in generazione nella stessa famiglia fino all’addio. Doloroso, come sempre accade, di quel dolore sottile che il denaro non può mitigare”.

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