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Il Napoli si ispiri alla storia della Union Berlin

Una “società di culto”, di “dissidenza”, che si è ideologicamente contrapposta alla squadra della Stati (la Dinamo) e che ha uno strettissimo legame con la propria tifoseria

Il Napoli si ispiri alla storia della Union Berlin
Nina Hagen

Nei giorni della celebrazione dei trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino qualcosa forse può interessare noi tifosi, la società del Napoli, i giocatori. Negli anni della separazione tra le due Germanie, torna prepotentemente (è nata nel 1906 ma poi si è persa negli anni) la squadra di calcio Union Berlin, oggi dopo anni in Bundensliga. Una compagine che si è contrapposta ideologicamente, per quello che permetteva il regime, alla squadra dell’apparato, della Stasi, la Dinamo Berlino. Una squadra il cui tifo rappresentava l’unica occasione per molti tedeschi per contestare l’Unione Sovietica e guardare all’Ovest. Un tifo​ rosso, anarchico​ sugli spalti come sul campo, che rappresentava un popolo soffocato,​ operai delle fabbriche, poveri e vessati dal governo tedesco orientale. L’Union​ Berlino diventa una “società di culto”, di “dissidenza” che ha uno strettissimo legame con la propria tifoseria.

Un legame che si sviluppa su​ “Eisern Union”: unione di ferro. Un rapporto società-tifosi che ha il suo inno nella canzone composta e cantata nel 1998 dalla cantante rock-punk Nina Hagen, che parodiando l’inno sovietico​​ richiama all’unita’ della Germania. Ecco, uno spunto per noi tifosi per essere in questo momento tutti vicini, consapevoli delle difficoltà ma tesi al loro superamento. Il campionato non è perso, meno che meno la Champions. L’auspicio è che tutti – proprietà, staff tecnico, giocatori e tifosi – facciano proprio il grido di battaglia della Union Berlin: Unione di ferro!

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