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I report sulla sicurezza dei viadotti peggiorano all’improvviso. La Procura: come li controllavano, prima?

Negli ultimi tre mesi si è registrato un cambio rotta. Ora si aprono cantieri e si limita la circolazione. Forse i controlli o le valutazioni precedenti non erano giuste?

I report sulla sicurezza dei viadotti peggiorano all’improvviso. La Procura: come li controllavano, prima?
Il viadotto Morandi visto da via Porro

Sul Fatto Quotidiano un effetto dell’inchiesta sul Ponte Morandi e sui report falsificati sui viadotti, costati anche diversi arresti. Sembra che nel giro di tre mesi, i voti alla sicurezza di almeno quattro viadotti autostradali siano improvvisamente calati. In alcuni casi sono passati da 40 (indice di un’infrastruttura che richiede interventi a medio termine) a 70 (infrastruttura su cui si impongono limitazioni immediate del traffico o chiusura). Questo improvviso peggioramento ha insospettito gli investigatori della Guardia di Finanza e i pm genovesi, di cui Il Fatto riassume il pensiero:

“Visto che nessuno ha preso a picconate le strutture, c’è da domandarsi come mai i voti siano calati all’improvviso. Bisogna capire se i controlli svolti in precedenza fossero compiuti seriamente e se le valutazioni sulla sicurezza non fossero compiute con manica molto larga”.

I ponti in questione non erano ancora entrati nelle indagini. Si tratta del Coppetta e del Busalla sull’A7 Milano-Genova, di un viadotto sulla A10 Genova-Savona e di uno sulla A26 Genova-Gravellona Toce, che collega la Riviera di Ponente al Piemonte. In virtù di quei voti bassi, si sono incredibilmente aperti cantieri e limitato il traffico.

Certo, scrive Il Fatto, tutto ciò dipende anche dai controlli a tappeto che Autostrade ha ordinato a Spea e che dovrebbero essere conclusi a dicembre, ma la Procura di Genova non ha potuto ignorare quell’improvviso peggioramento dei voti.

 

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