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Dialogo tra Montalbano e Salvini

“Dutturi, dutturi tra n’orata vini a truvarla i lideri macsima delle Distre, Salvizze”. Muntilbano: “Catarè non si chiamma Salvizze, ma Salvinia”.

Dialogo tra Montalbano e Salvini
La campagnie littorala per il Comuni di Vigati stavi per entrari nel su zenite ed i lideri dei partita nationala facivano un turre in Sicilie per affiancari i candidata locala. Spisso Muntilbanoi aviva da ncuntrarli per etiquette istutionala. Una matina mintre eri ancura in auta vitti dalli manifista littorali che hodie ci sarebbi stata il comitia littorala di Salvinia, il lideri della Distra taliana e quinni già si misi di quarta per il possibili ncuntra.
Cataminatasi in Cummissariata la cunferma gliela detti Catarelle nella su lingua, “Dutturi, dutturi tra n’orata vini a truvarla i lideri macsima delle Distre, Salvizze”.
Muntilbano: “Catarè non si chiamma Salvizze, ma Salvinia”.
Catarelle: “E io che havi ditta, dutturi: simpre è uni che salvia”.
M: “(…). Va bine quanni veni fammi avvirtire”.
C: “Da chi la divo fari avvirtiri?”.
M. Da tibi, Catarè, da tibi”.
C: “Agli Ordina cummissaria!”.
Muntilbano si chiudette nel su officia e principai a fari tilifunate, dari ordina, firmari carta.
Dal mutuperio che si sintiva nell’atrie del Cummissariata accapì che stavi per arrivari Salvinia.
La tilifonata di Catarelle fu iniquivocabilia: “Dutturi, ci stavi, che c’iè, Salvizze… “.
M: “E araprimoci alla Salvizze!”.
La purta s’araprette e trasette un quarantino – già parinte ad un cinquantino – che ndussava na divise da puliziotta ed un coppole della Prutetiona civila e pariva che quando si cataminava arrivasi prima la varba che il corpore.
“Allora qui abbiamo il grande commissario Montalbano: come va qui nella bella Sicilia?”
Muntilbano: “La Sicilie è simpre chiù billa, sigritaria”.
Salvinia: “Noi abbiamo a cuore il Sud e vogliamo liberarlo dal giogo mafioso… “.
M: “Ne havi piaciri… “.
S: “Ma mi scusi commissario io non la capisco pienamente, lei è un pubblico ufficiale, potrebbe parlare in italiano?”.
M: “Ma io in taliano parli: se nuia vulimma esseri pignola macari lia ci bisticcia cu lo taliana”.
S: (…)”.
M: “Ma mi scusasse sigritaria in qualichi cusa io pussa esserla utilia?”.
S: “Volevo chiederle in che cosa noi possiamo esserle utile: quali sono le difficoltà delle nostre Forse dell’Ordine qui nella bella Sicilia?”.
M: “Nella billa Sicilie – simpre chiù billa; nota mintali pariatorie del Muntilbano – alle nustre Fortia dell’ordina manchino nell’Ordine: la benzine, le uniforma, le machine, gli alloggia, le cammare de sicurezza, etc… “.
S: “Quando noi ritorneremo al Governo farò in modo che abbiate tutte queste cose necessarie ed urgenti per contrastare la criminalità organizzata… “.
M: “Ne havio piaciri… Ura che possa fari io per lia: voli sapiri la cumpositiona dei clanne maffiusa de Vigate?”.
S: “Sappiamo già tutto: non dimentichi che io sono stato il Ministro dell’Interno. Piuttosto che mi dice dell’invasione degli immigrati”.
M. “Ah, di chilla povirazza? Gli sbarca sugno calata: ma poia caa in Sicilie lura ristano pauca: Vanno al Nordee virsa la Girmania ed i Paesa viciniora”.
S: “Merito delle mie ordinanze di limitazione dell’ingresso… “.
M: “Sugno cuse poltiche e non ci voglia trasiri: comunqui caa a Vigate non ci stavi nisciuna nvasiona se non chilla degli Orsi… “.
S: “Orsi? Non lo sapevo: provvederemo a fermare anche quella”.
M: “E nuia gliene sarimo grata, sigritaria… “.
S: “Altri problemi?”.
M: “Tranne la disoccupazione e la crisi economica, l’aumento dello spaccio di drogga, ed i traffica di prostituta, organi umana, et arma, stamma billa”.
S: “I clandestini portano molta criminalità e poi converrà con me che la droga fa male!”.
M. “Sissi, sugno d’accorda”.
S. “Ora mi scusi se smettiamo di dialogare ma devo scrivere un tweet di risposta a Zingaretti che vuole dare la cittadinanza ai clandestini… “.
M. “Facci i tuitta che vola: io ad interimma continua a laburari”.
Doppa mizzorata in cuie Muntilbano haviva firmata una cinquantine di carta e facte divirse tilifunate, il sigritario della Liga – non più Nordde; nuta del ridattori miridionala – haviva finito di scibere il tuitta ed eri vinuto il timpa dei saluta.
M: “Va bine, sigritaria, io la saluta e le augura un boni turre littorale”.
S: “Grazie, Montalbano: io comunque ho una curiosità su di lei… “.
M. Mi dicisse pure… “.
S: “I soci di partito mi hanno detto che lei è imparentato con il segretario del Pd Zingaretti: corrisponde al vero questa diceria?”.
M: “Io sugno figlia uniche – come canta la canzune – e chesta che vanni dicinna è na filama… “.
S: “Bene, sono contento di questo suo tweet di rettifica: ora si avvicini, il selfie lo facciamo con il suo cellulare o con il mio?”.
M: “Mi scusasse, sigritaria ma non saccia fari le fota… “.
S: “Ma allora venga le faccio vedere io come si fanno: sono un esperto, non mi immaginavo che lei fosse un analfabeta digitale”.
M. “Digitalia, sissi, ma ci stavi chi e n’analfabeti traditionalia… “.
S. “(,,,)”.
Dall’imbarazza lo tolle Galluzze che trasinno – senza bussari; nota mentali-disciplinari di Muntilbano – si cataminai dintra…
M: “Galuzze, che voli, non lo vitti che stavi a parlari con il sigritaria?”.
Galluzze: “Dimanno pirdonanza, dutturi, ma vulivo comunicare al capa della Liga che stavi per arrivari in Cummissariata il lideri del Muviminta DiMaia e forsi il sigritaria haviva gana di ‘ncuntrala?”.
S: “Non incontro traditori… Vado via prima che arrivi”.
M: “Ma aspitti sigritaria che è n’occasiona per farisi nu billa selfia da stadia”.
S (strammata): “(…)”.
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