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A Brindisi c’è una scuola in cui gli studenti entrano alle 9. E sono più bravi e attenti in classe

Su Repubblica. E’ l’istituto tecnico Majorana, unico caso in Italia. Le classi sperimentali sono due. I primi risultati dell’esperimento dimostrano che si tratta di un successo

A Brindisi c’è una scuola in cui gli studenti entrano alle 9. E sono più bravi e attenti in classe

Su Repubblica il caso, unico in Italia, di una scuola in cui gli studenti entrano in classe alle 9, ovvero un’ora dopo rispetto a tutti gli altri istituti.

Si tratta dell’Istituto Tecnico Industriale Majorana, a Brindisi (1300 alunni). Sono due le classi che, da un anno, hanno sperimentato l’ingresso posticipato. Ora sono arrivati i primi risultati, incoraggianti, e ne saranno coinvolte altre.

I dati raccolti dall’istituto, elaborati da un professore dell’Università La Sapienza di Roma, Luigi De Gennaro, mostrano che gli studenti che dormono di più sono più bravi a scuola, più attenti in classe e più reattivi rispetto ai colleghi per i quali la campanella suona alle 8.

Le due classi sono composte da 27 alunni. Sono loro stessi, assieme ai loro genitori, ad aver chiesto di farne parte.

Il preside del Majorana, Salvatore Giuliano, spiega:

“Per quest’anno erano arrivate 35 richieste e in accordo con le famiglie abbiamo ridotto a 27. Non escludo che il prossimo anno possano essere aggiunte altre classi. Siamo ancora in fase di sperimentazione e attendiamo altri dati”.

Secondo il preside, l’ingresso posticipato è anche un valido strumento contro l’abbandono e la dispersione scolastica.

“Esistono degli indicatori che dimostrano che il nuovo orario incentiva la motivazione allo studio e alla frequenza scolastica. I ragazzi sono meno stanchi e hanno capacità di reazione e stimoli maggiori. Vivono con meno stress, frequentano di più e con profitto”.

Un’iniziativa che potrebbe essere esportata anche altrove, il preside ne è sicuro, anche se non così come è ma adattata alle singole realtà scolastiche.

Il sindaco ebbe l’idea dell’ingresso posticipato qualche anno fa. In occasione di un convegno a Napoli incontrò il professor De Gennaro che illustrava proprio una ricerca sulla correlazione tra sonno e apprendimento. Sosteneva che dormire un’ora di più poteva influire sull’attenzione delle persone. Il passo verso la realizzazione del progetto nel suo istituto fu breve.

Adesso i risultati e il metodo del Majorana saranno pubblicati su riviste scientifiche, scrive Repubblica, che mette in evidenza che questa non è la sola innovazione della scuola.

Al Majorana è in funzione da 10 anni il progetto Book in progress. In pratica i libri sono fatti a scuola, grazie alla collaborazione dei docenti e degli stessi alunni, con dispense, fotocopie e materiale digitale. Un modo per aiutare le famiglie contro il caro libri e per incentivare l’apprendimento degli allievi. Ci sono persino mappe virtuali e videolezioni create dai professori.

Non solo. Da qualche settimana c’è anche un’aula immersiva. Una stanza multimediale e multisensoriale dove viene stimolata l’attenzione e la comprensione. Qui, ad esempio, per imparare la lingua inglese si fa finta di trovarsi in un bar di Londra.

Il preside dichiara:

“Si tratta di sperimentazioni. Se funzionano si va avanti altrimenti si fermano, per ora i risultati ci hanno dato ragione”.

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