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Vialli e Mancini di nuovo insieme: “Il nostro è un rapporto di fratellanza”

La loro prima volta insieme fu 33 anni fa proprio contro la Grecia. Ora l’ex bomber diventerà capo-delegazione della Nazionale

Vialli e Mancini di nuovo insieme: “Il nostro è un rapporto di fratellanza”

Stasera l’Italia si gioca la possibilità di guadagnare la qualificazione anticipata ad Euro 2020. Ma la notizia del giorno è un’altra, scrive Fabrizio Biasin su Libero. Ed è il ritorno in azzurro di una delle coppie storiche del calcio italiano: Mancini e Vialli.

Quest’ultimo, infatti, oggi ambasciatore dei volontari per Euro 2020, sembra aver accettato la proposta del presidente Gravina di diventare capo-delegazione degli azzurri.

L’ex bomber, malato da tempo di tumore, ha dichiarato:

“Sto bene, sto continuando le cure ma i risultati sono positivi, quindi non ha senso che io non continui a fare una vita normale. Ringrazio Gravina per avermi aspettato, nei prossimi giorni ci sarà modo di approfondire con lui come allargare il mio contributo, oggi ci sono i presupposti per dire sì. Sono qui per vedere come funzionano le cose, per calarmi in questa situazione, per capire. Ho trovato tanti amici, a cominciare da Roberto, con cui ho vissuto momenti fantastici. È bello rientrare in un certo tipo di routine, sono un po’ arrugginito”.

Per una curiosa coincidenza, la prima volta di Mancini e Vialli fu 33 anni fa proprio contro la Grecia.

La loro prima volta insieme, infatti, ricorda Elio Pagnoni su Il Giornale, fu nell’ottobre 1986, in occasione di un’amichevole Italia-Grecia a Bologna. Giocarono insieme solo 17 minuti perché Mancini entrò in campo per sostituire Altobelli.

Insieme hanno passato otto anni alla Sampdoria, in cui hanno scritto le pagine più belle della storia del club blucerchiato: uno scudetto, la coppa delle Coppe, la finale di coppa dei Campioni a Wembley persa col Barcellona.

Il loro momento magico in azzurro fu all’Europeo del 1988, quando, titolari entrambi con Vicini, segnarono un gol a testa contro l’Urss.

Poi, scrive Pagnoni, l’Italia cambiò i suoi protagonisti, arrivarono Baggio e Schillaci,

“ma loro due restarono sempre gemelli anche a distanza. Storia di un’amicizia andata ben oltre una maglia, un pallone”

Un’amicizia profonda, per stessa ammissione di Vialli:

“Il calcio non è superficiale come si crede. Qui nascono rapporti di fratellanza. È il caso nostro”

Vialli ha parlato anche della trattativa fallita per l’acquisizione della Sampdoria da Ferrero:

“Non ci siamo messi d’accordo sul prezzo, non è colpa di nessuno, chi vende ha un’idea, chi compra ne ha un’altra. Io l’ho sempre trattata come una cosa riservata, mi dispiace che abbia condizionato l’umore e i risultati della Samp. Ma certo non sono andato da Mara Venier o da Simona Ventura a parlarne. Possibilità che il discorso si riapra? A questa domanda non riesco a rispondere”.

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