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Ribery: “la grande lezione del calcio è che un giocatore, anche un campione, da solo non vince”

Il campione francese al Corsera: “Noi pensavamo a divertirci e a imparare, ora i ragazzi hanno altri problemi e priorità: le macchine, gli sponsor”

Ribery: “la grande lezione del calcio è che un giocatore, anche un campione, da solo non vince”

Franck Ribéry risponde ad alcune domande sulla sua nuova esperienza nel calcio italiano sul Corriere della Sera. Il campione francese parla di come è cambiato il calcio da quando lui ha cominciato

«Le nuove generazioni sono differenti. Noi pensavamo a divertirci e a imparare, non certo ai soldi. Ora la vita è diversa, i ragazzi hanno altri problemi e priorità: le macchine, gli sponsor. Troppe cose per cui rischiano di rovinarsi ».

Proprio per questo lui si sente un po’ allenatore in campo e tenta di parlare spesso con i giovani calciatori, per cercare di trasmettergli quella mentalità vincente che lui ha conquistato con gli anni e l’esperienza

Qual è la lezione che le ha insegnato il calcio? «Che un giocatore solo, anche il più bravo, non vince. Il gruppo è la forza di una squadra ».

Poi sul razzismo

«Preferisco guardare il lato bello, per esempio la passione dei tifosi che ti applaudono quando entri in campo per il riscaldamento. C’è tanta gente sana che apprezza lo spettacolo. Questo è importante. Ho giocato con Zidane, Henry e Thuram che mi dicevano “il calcio va troppo veloce, cerca di godertelo”. Avevano ragione. Ora lo capisco meglio. Il razzismo, invece, non lo capisco perché siamo tutti uguali: bianchi, neri. Siamo esseri umani».

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