Su Libero. Solo Massa sembra non temere la tecnologia. La Lega faccia qualcosa o la tensione continuerà a salire
Su Libero, Claudio Savelli scrive che non è tanto importante stabilire se quello di Kjaer su Llorente fosse o mano rigore, quanto capire perché l’arbitro non ha voluto rivederlo.
“L’impressione è che i direttori di gara abbiano depotenziato il Var nel momento in cui hanno pensato che stesse diventando troppo potente”.
Ormai il Var viene utilizzato soprattutto per il fuorigioco e per i tocchi di mano, “cioè per risolvere questioni fisiche o geometriche”, ma non più come aiuto nella scelta.
“Gli arbitri vogliono essere invisibili ma così finiscono per ottenere il contrario perché si dimostrano indisponibili a eliminare i dubbi. Forse temono che lo strumento possa sbugiardarli, così non lo usano quando può verificarsi questa eventualità”.
Così facendo, stanno eliminando il principio, sano, per cui è nato il Var, ovvero per aiutarli.
“Gli arbitri, o chi per loro, dovrebbero fornire spiegazioni, motivare la loro arroganza e ricordarsi che le revisioni in campo sono efficaci perché tutti le possono vedere. Rimane invece il sospetto per chi è chiuso in una stanza lontano dallo stadio”.
La Lega dovrebbe rendere trasparente l’utilizzo della tecnologia, prevedendo magari una telecamera come accadeva al Mondiale o attivando l’audio degli arbitri. Se non lo farà, la tensione continuerà a salire. E’ già successo ieri:
“i calciatori del Napoli hanno minacciato di andarsene, quelli di Roma e Udinese hanno acceso una piccola rissa dopo il rosso a Fazio (non era nemmeno fallo su Okaka, ma non è stato rivisto)”.
L’eccezione che conferma la regola è solo Massa, che dopo aver rivisto la presunta mano di Ferrari torna indietro e cambia decisione.
“Esiste ancora un arbitro che non teme la tecnologia. Ma si torni indietro prima di arrivare al punto in cui il Var verrà cancellato”.