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In Federcalcio niente più separazione tra atleti disabili e non

Si tratta di una iniziativa che non ha uguali al mondo, con una precisa road map: avvio delle attività a pieno regime nel luglio 2020

In Federcalcio niente più separazione tra atleti disabili e non

Basta divisioni, anzi ecco una divisione ad hoc. Federcalcio e Comitato italiano paralimpico danno un calcio alla separazione formale tra atleti disabili e non. Da oggi la disabilità entra a pieno titolo nelle attività della Figc. L’iniziativa è contenuta nel Protocollo d’intesa firmato oggi dai presidenti Gabriele Gravina e Luca Pancalli, con l’obiettivo di massimizzare le potenzialità di sviluppo del calcio da parte dei disabili. In pratica organizzando attività calcistiche sperimentali, oltre a quelle regolamentate da organismi internazionali già esistenti.

Nello specifico il protocollo prevede l’istituzione di un tavolo con Fispes, Fispic e Fisdir, le tre federazioni paralimpiche, per individuare le discipline da trasferire all’interno della Federcalcio, con il corredo di certificazioni mediche, classificazione degli atleti e formazione dei tecnici.

La nuova Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale “rappresenta una delle più belle dimensioni che il calcio e lo sport hanno il dovere di valorizzare”, dice Gravina. “In questo mondo non ci sono le tensioni cui siamo abituati negli ultimi tempi, ma c’è una esaltazione della voglia di competere, dei sacrifici delle persone e delle loro famiglie, la testimonianza degli atleti del bisogno di conquistare il meglio che la vita può offrire”.

Si tratta di una iniziativa che non ha uguali al mondo, con una precisa road map: avvio delle attività a pieno regime nel luglio 2020, preceduto da tavoli di lavoro. Ma sarà necessario un “maggiore investimento da parte della Figc e del Cip – spiega ancora Gravina – per far conoscere il progetto, promuoverlo, sensibilizzare la popolazione nel modo più ampio possibile sul territorio: non escludiamo nulla”. Tra le possibili iniziative anche una amichevole tra la Nazionale maggiore e quella amputati, in occasione dei prossimi Europei 2020 che si apriranno a Roma.

“Forse non ci si rende conto di quello che stiamo facendo – spiega Pancalli – È un progetto estremamente bello e dalla enorme dimensione istituzionale.  Avviamo un percorso complesso che però rappresenta un ulteriore tassello della visione in cui crediamo da decenni per inserire le attività paralimpiche all’interno delle federazioni già riconosciute”.

La nuova Divisione vivrà in parallelo con il torneo ‘Quarta Categoria’, avviato nel 2017 con il Csi e dedicato agli atleti con disabilità cognitivo-relazionali.

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