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Icardi: “In Italia i giornali parlavano troppo di qualsiasi cosa mi riguardasse. A Parigi no”

L’attaccante argentino intervistato dalla Gazzetta: “Se giocherò contro l’Inter, da professionista darò il massimo per difendere la mia nuova maglia”

Icardi: “In Italia i giornali parlavano troppo di qualsiasi cosa mi riguardasse. A Parigi no”

La Gazzetta dello Sport pubblica una lunga intervista a Mauro Icardi.

Con la maglia del Psg ha giocato finora 100 minuti in campionato (2 tiri, un gol) e 121 in Champions (2 occasioni, un gol). Non mostra rancore per l’Inter, in un’intervista pacata in cui racconta il suo rapporto con il suo nuovo allenatore e i compagni.

Icardi si dice sorpreso dell’affetto con cui è stato accolto a Parigi dai tifosi e anche del fatto di giocare con tanti fuoriclasse in squadra.

“Li sto scoprendo un po’ per volta. Anche fuori dal campo. Con Mbappé per esempio sono andato insieme a vedere una partita a Lione. Ma in realtà qui ho trovato un ottimo gruppo. In spogliatoio si parla anche spagnolo, il che aiuta molto”.

Il feeling è particolarmente buono con Verratti, ammette:

“Marco l’ho sentito anche prima di arrivare a Parigi e mi ha dato una mano per ambientarmi. Insieme parliamo in italiano. È normale che in campo si noti questa intesa”.

L’argentino dichiara la sua volontà di rispettare la media gol delle ultime stagioni e la speranza che i gol che segnerà siano determinanti per far vincere dei titoli al Psg.

Se agli ottavi di Champions il club francese dovesse affrontare l’Inter dice che vivrebbe la partita nel migliore dei modi:

“Se toccherà a me andare in campo, da professionista darò il massimo per difendere la mia nuova maglia”.

All’Inter, comunque, augura il meglio in tutte le competizioni

“A Milano ho ancora tanti amici”.

Sulle possibilità che i nerazzurri vincano lo scudetto, Icardi parla di Conte dicendo che

“vuole vincere e giocatori che vogliono altrettanto. Spetta a loro continuare il lavoro che abbiamo cercato di fare anche noi prima per ridurre il gap con la Juve, che rimane comunque al top”.

A Parigi per il momento vive in hotel, racconta, ha fatto poco il turista, visto solo i monumenti più importanti

“Sono un tipo tranquillo. Mi piace stare in famiglia appena posso”

Non ha lasciato casa a Milano, anzi, lui e Wanda ne stanno costruendo un’altra

“perché Milano è la città dove vogliamo continuare a vivere quando avrò finito di giocare”.

Cosa farà Icardi al termine della stagione e del prestito?

“Per quest’anno sono al Psg e il mio obiettivo è dare il massimo per questa maglia. Poi a fine campionato, verso maggio o giugno, vedremo che succede. È ancora presto per dire qualcosa”.

Su Tuchel:

“è conviviale con i giocatori, ci parla molto, scherza, e ha cercato di mettermi a mio agio fin dal primo giorno. Penso di avergli fatto una buona impressione. Poi è ovvio mi chieda di fare gol. E comunque mi alleno duramente per dimostrargli di essere all’altezza del Psg”.

All’Inter l’argentino era capitano e leader, nello spogliatoio del Psg i leader sono tanti. Icardi dichiara di trovarsi bene comunque

“in fondo qui come all’Inter mi viene chiesta la stessa cosa: fare gol, che poi per un attaccante e per la squadra è la cosa che conta di più”.

Su Lukaku dice che l’infortunio gli ha provocato molte critiche perché è stato un grande investimento dell’Inter e adesso deve dimostrare di essere all’altezza delle aspettative:

“Ma non è facile per nessuno giocare in Italia. La Serie A è il campionato più difensivo in Europa. Magari ha bisogno di un po’ più di tempo per ambientarsi, ma è uno che ha già segnato molto in carriera. Di gol ne farà ancora. Capita a tutti di attraversare un momento meno brillante. Poi quando riparti, non ti fermi più”.

Sulla Ligue 1:

“Non seguo molto il calcio in generale, ma ero consapevole che si trattava di un campionato molto fisico e altrettanto difensivo”.

Infine, sulla minore pressione che c’è al Psg rispetto all’Inter, dice:

“Alla pressione ci sono abituato da sempre, ma credo che aiuti il fatto che finora abbiamo vinto quasi sempre. E quando vinci va tutto bene. In Italia invece si era creato un circolo vizioso in certi ambienti giornalistici dove si finiva sempre per parlare un po’ troppo di qualsiasi cosa mi riguardasse. Qui a Parigi non è così”.

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