ilNapolista

Genova, una spallata all’omertà. L’avvocata sospesa da Spea si presenta alla Finanza

Valentina Maresca, fino a 2 mesi fa capo dell’Ufficio Legale, poi sospesa, ha chiesto di essere ascoltata. Un colloquio di più di un’ora. Aveva preparato gli indagati agli interrogatori

Genova, una spallata all’omertà. L’avvocata sospesa da Spea si presenta alla Finanza

Su Repubblica la notizia di una spallata all’omertà che ha finora circondato l’inchiesta sul crollo del Ponte Morandi. Ieri alla Guardia di Finanza si è presentata Valentina Maresca, fino a due mesi fa a capo dell’ufficio legale di Spea, la società incaricata da Autostrade di verifiche e manutenzioni su ponti e viadotti.

Era stata sospesa da Spea a settembre, quando la società aveva più o meno allontanato o trasferito tutti coloro che erano implicati nell’inchiesta.

Lei, ad esempio, era stata intercettata mentre, al telefono con Massimiliano Giacobbi, responsabile tecnico di Spea, si innervosiva perché non riusciva ad organizzare la strategia difensiva degli indagati. Diceva che la situazione le stava sfuggendo di mano.

Dalle indiscrezioni che filtrano, la Maresca non avrebbe preso proprio bene la decisione di Spea di sospenderla dalle sue mansioni, si è sentita scaricata dall’azienda. E così, ieri mattina, da Milano è andata a Genova, per farsi ascoltare dal pm Walter Cotugno.

Il colloquio è durato più di un’ora. Non se ne conoscono i contenuti, ma ne avrebbe di cose da raccontare, scrive il quotidiano.

Ha partecipato anche lei alla procedura avviata da Spea, all’indomani degli arresti, per indottrinare gli indagati su come affrontare gli interrogatori. Lo ha dichiarato anche il geometra di Spea Alessandro Costa:

“Non ho avuto contatti con Valentina Maresca fino al momento della notifica dell’avviso di garanzia, quando l’ho contattata per avere informazioni sull’assistenza legale che avrebbero dovuto fornirmi. La incontrai a Roma, il 5 febbraio 2019, una riunione con altri indagati ”.

Al telefono con lei, Giacobbi, a sentire le lamentele della Maresca, rispondeva:

“Eh Vale, lo so, lo so, Vale, che te devo dì? Altro che lobotomici, è che non sanno reggere un minimo di tensione… abituati trent’anni seduti sulla sedia…”.

Nell’ordinanza di custodia cautelare che il 13 settembre scorso ha raggiunto 7 dipendenti Spea e due di Autostrade, il gip scrive tra le altre cose:

“Lo zelo dell’azienda durante le indagini non si è limitato al supporto ai dipendenti indagati, ma si è tradotto anche in attività di bonifica dei computer, nell’installazione di telecamere finalizzate ad impedire l’attivazione delle intercettazioni da parte degli inquirenti e nell’utilizzo di disturbatori delle intercettazione (jammer)”.

Dalle indagini risulta che la Maresca, insieme all’avvocato Fabio Freddi ed al collega di ufficio Michele Andreano, abbia contattato la società Muteki Srl.

“Dalla conversazione intercettata il 21 novembre 2018 tra Antonio Valenti (indagato) e Maresca si evince l’installazione di tali apparecchi”.

 

ilnapolista © riproduzione riservata