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Sulla maglia della Juventus (e sul marketing) Sarri ha ragione da vendere

«La maglia più venduta è quella dello United, identica da decenni», ha detto. Quest’anno la Juve non ha una maglia a strisce. Che senso ha?

Sulla maglia della Juventus (e sul marketing) Sarri ha ragione da vendere

Anche Maurizio Sarri ha ragione. Succede. E ieri è successo. L’allenatore toscano è comprensibilmente trasalito ieri alla vista della maglietta indossata dalla Juventus a Firenze. Una divisa da far strabuzzare gli occhi. Pantaloncini rossi – non siamo così attenti alle divise della Juve, ma a memoria non ne ricordiamo – e poi una maglietta bianca con bordi e scritte rosse. Tra il Bari e il Salisburgo. O altre squadre. Di certo non la Juventus.

La Stampa oggi riporta le dichiarazioni di Sarri:

Su queste cose ho idee che vanno contro il marketing, per me il rispetto della tradizione delle maglie è sacro. Non so, in realtà, se poi vado contro il marketing perché la maglia più venduta è quella del Manchester United, identica da decenni.

È difficile dargli torto, anche se il Real Madrid ha vinto una Champions League giocando con la maglia viola. Ma i colori sociali, le divise, le tradizioni hanno un senso. Storico. Di appartenenza. È incredibile che quest’anno la Juventus non abbia una divisa a strisce. Ha una prima maglia che somiglia a quella di un fantino. E la seconda che è quella di ieri, completamente avulsa dalla storia del club. Per non parlare della terza, da piscina. Che senso ha? Perché il mondo del calcio sembra mettercela tutta per coltivare la disaffezione del proprio pubblico?

Gli appassionati del calcio si emozionano di fronte alle vecchie divise. Non vogliamo apparire nostalgici ed emozionarci di fronte a quelle prive di sponsor. Ma saremmo per un giusto compromesso. Qualche stagione fa, l’Inter giocò con una divisa che non contemplava i colori nerazzurri. Sbizzarritevi col marketing – o presunto tale, perché poi siamo curiosi di sapere quanti tifosi della Juventus acquisteranno la maglietta di ieri – ma lasciate a quelli come Sarri e come noi un piccolo spazio in cui continuare a vivere il calcio che piace a noi.

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