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Sarri: «Per innescare un modo di pensare e giocare ci vuole un po’ di tempo»

Il tecnico in conferenza: «Turnover? Inutile andare a cerca tra gli infortuni. Mi serve continuità, ma devo capire chi ha bisogno di riposare»

Sarri: «Per innescare un modo di pensare e giocare ci vuole un po’ di tempo»

Le parole dell’allenatore bianconero Maurizio Sarri alla vigilia del match contro il Brescia valido per la 5^ giornata di Serie A

Domani tornerò alla formazione base?

«Inutile andare a cercare problematiche a livello di infortuni. Mi serve continuità ma devo tenere conto di tanti altri fattori importanti. Farò qualche valutazione per capire chi sta meglio e può giocare. Bonucci, Matuidi e Ronaldo le hanno giocate tutte vedremo i dati se mi diranno che hanno bisogno di rifiatare e chi di loro. Ronaldo ieri ha avuto un piccolo affaticamento all’adduttore»

Come sta Higuain?

«Non ha avuto fratture al naso, quindi penso sia a disposizione. La grande difficoltà che ha avuto in partita è stata la fatica a respirare per il tamponamento, ma è stata scongiurata la frattura»

Il Brescia?

«”L’impressione e’ che una buona squadra, si vede che c’e’ tanto lavoro dietro. E’ una squadra organizzata, che riesce a esprimere un calcio anche piacevole. E’ una squadra pericolosa, una neopromossa che sta facendo bene, ha entusiasmo e l’esordio di Balotelli può dare un’ulteriore botta di entusiasmo – aggiunge il tecnico bianconero riferendosi al probabile debutto di SuperMario, finalmente disponibile dopo la squalifica – E’ una partita insidiosa ma in questo momento della stagione affrontare queste squadre, in grande salute fisica, e’ pericoloso per noi e per tutti»

Che idea si è fatto delle nostre rivali?

«Ho visto solo le squadre contro cui abbiamo giocato contro. Ieri ho studiato il Brescia fino alle 10 di sera, non ho seguito partite che non sono direttamente collegate a noi. Non so il quadro generale della situazione, genericamente che il campionato quest’anno fosse più difficile era opinione condivisa da tutti e penso che sarà così»

Difficoltà più grande in questo inizio di stagione nel mondo Juventus?

«Questi mondi sono fatti da persone. Ci sono anche in altri ambienti, anche nel Chelsea ti chiedono di fare risultato. Poi ci sono cose tecniche, bisogna imparare a capire quali sono le caratteristiche di ogni giocatore e alcune cose le capisci solo lavorandoci. Per questo parlo di adattamento. Per innescare un modo di pensare e giocare ci vuole un po’ di tempo».

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