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Repubblica: “Malagò ha scritto al Cio per chiedere di escludere l’Italia da Tokyo 2020 e da Milano-Cortina 2026”

Due lettere del presidente del Coni che pur di azzoppare la riforma Giorgetti non esita a invocare punizioni forti per lo sport italiano

Repubblica: “Malagò ha scritto al Cio per chiedere di escludere l’Italia da Tokyo 2020 e da Milano-Cortina 2026”

Scoop di Repubblica, a firma Marco Mensurati. Il quotidiano scrive che è stato il presidente del Coni Giovanni Malagò a chiedere al Cio (Comitato Olimpico internazionale) punizioni esemplari per lo sport italiano. Lo ha fatto dopo il varo della riforma dello sport che di fatto ha svuotato dal punto di vista finanziario il Coni. Insomma, pur di vincere la battaglia personale, Malagò non ha esitato a danneggiare lo sport italiano. Ecco come comincia l’articolo:

La lettera con cui, bocciando la riforma dello Sport, il Comitato olimpico internazionale (Cio) il 6 agosto scorso ha minacciato l’esclusione dell’Italia dalle Olimpiadi di Tokyo 2020 e — peggio ancora — la revoca dell’assegnazione di Milano-Cortina 2026, è stata voluta, richiesta e letteralmente dettata dal Coni. Nella persona del suo presidente Giovanni Malagò. Il quale dunque, mentre con la mano sinistra “avvertiva” il Senato (audizione del 29 luglio) del «serissimo problema con il Cio» causato dalla riforma, e del «relativo rischio di pesanti sanzioni»; con la mano destra quello stesso problema e quelle stesse sanzioni invocava, per iscritto.

Le lettere, scrive Repubblica, sono due. La prima – ufficiale – al numero uno del Cio Thomas Bach. La seconda – riservata –
a James Macleod “responsabile del Cio per le relazioni con i Comitati nazionali. Vale a dire l’uomo indicato da Bach per affrontare il caso”.

E proprio in questa lettera – scrive Repubblica –

invece di cercare una soluzione soft (magari modificando appunto la legge delega) Malagò indica al Cio la soluzione finale, scegliendo di prendere in ostaggio la partecipazione olimpica dell’Italia a Tokyo 2020, nonché l’organizzazione delle Olimpiadi del 2026, pur di ostacolare la riforma Giorgetti-Valente.

Malagò a Repubblica non nega le due lettere. «Erano atti dovuti. In qualità di membro Cio, sono tenuto a segnalare ogni possibile violazione della carta olimpica. Bach ha delegato Macleod, e io l’ho informato in maniera tecnicamente più completa. In ogni comunicazione erano in copia gli altri due membri Cio (Ivo Ferriani e Franco Carraro, ndr). Ho agito con trasparenza e tempestività nell’interesse dello sport. Merito i complimenti, altroché».

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