ilNapolista

Il nuovo Quentin Tarantino di “C’era una volta a… Hollywood”

Una storia ambientata nei sei mesi che vanno dall’8 febbraio 1969 (quando Hollywood era nel suo massimo splendore) all’8 agosto dello stesso anno

Il nuovo Quentin Tarantino di “C’era una volta a… Hollywood”

C’è il nuovo Quentin Tarantino e i fans affollano i cinema ed i multisala. “C’era una volta a … Hollywood” è una storia ambientata nei sei mesi che vanno dall’8 febbraio 1969 – quando Hollywood era nel suo massimo splendore – all’8 agosto dello stesso anno.

Protagonisti Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), attore western e d’azione che “dopo cinque anni di ascesa, ora è da dieci un morto vivente” e la sua controfigura Cliff Booth (Brad Pitt).

Rick è protagonista del telefilm “Bounty law”, ma per il resto il suo network lo utilizza per fare il cattivo nelle altre serie. È quello che si dice un attore in crisi sulle scene e nella vita: beve troppo. Cliff vive delle residualità delle fortune di Rick e funge da suo accompagnatore e guidatore.

Vicini di casa di Rick sono Sharon Tate (Margot Robbie) e Roman Polanski (Rafał Zawierucha) – “quel cazzone di polacco” – e i due lacerti narrativi delle loro storie corrono paralleli senza apparentemente toccarsi. Un critico cinematografico Marvin Schwarz (Al Pacino) procura a Rick una scrittura per “spaghetti western” in Italia: ma in un primo momento Rick che considera i western all’italiana “delle farse” non accetta. Le tre storie di Rick, Cliff e di Sharon vanno avanti singolarmente per poi toccarsi.

È il miglior Tarantino perché riesce a raccontarci la vita di un attore nella Hollywood fine anni ’60 nel momento della creazione della macchina dei sogni del cinema, nella vita degli attori e nei “si racconta” della leggenda dei loro rapporti ed amori.

La vita di Cliff è invece più reale e minima; un contraltare a quella di celluloide.

Il cinema di Tarantino è così: miscela storie e generi, alto e basso, con il solito spruzzo di splatter che solleva risate in platea per la sua irrealtà.

Altri cammei importanti: Bruce Dern (George) un vecchio collega di Cliff, Damian Lewis (Steve McQueen), Francesco Pannofino (Randy), etc…

Chi è in realtà Tarantino? Un appassionato seriale di cinema che ha avuta la bravura e l’opportunità di divertirsi a costruire cinema potenziale – Calvino cinematografico – e ad infarcire il tutto con citazioni colte e non del suo universo cinematografico. La grande macchina del cinema ci appare vivisezionata da ogni angolo visuale: ma non riesce a non attirarci nella sua malia di bell’inganno. Buona visione.

ilnapolista © riproduzione riservata