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Il buonsenso di Lino: taglia le treccine blu e chiede scusa per la famiglia

Il caso del ragazzino allontanato dalla scuola perché la sua acconciatura violava il regolamento si è risolto. Pace fatta con la preside e rientro in aula

Il buonsenso di Lino: taglia le treccine blu e chiede scusa per la famiglia

Il caso del ragazzino 12enne allontanato da scuola per le treccine blu tra i capelli si è risolto pacificamente con la soluzione più logica: l’eliminazione delle treccine incriminate.

Soluzione più logica perché, come spiegato nei giorni scorsi, quelle treccine erano semplicemente vietate dal regolamento scolastico della sua scuola, la Alpi-Leva di Scampia.

Insomma, alla fine ha prevalso il buon senso, quello di Lino che le treccine se le è fatte tagliare proprio dalla mamma, che tanto le aveva difese come principio di libertà ed espressione del figlio.

Del resto Lino non era stato l’unico chiamato a rispettare il regolamento scolastico, che, ricordiamolo, vieta, come raccontato dalla stessa preside qualche giorno fa, le tinture ai capelli, gli orecchini, il trucco esagerato, e anche i pantaloni strappati e le magliette troppo aderenti.

Proprio ieri, racconta il Corriere della Sera, due ragazzini che indossavano jeans stracciati hanno dovuto aspettare l’orario di uscita senza far niente in sala professori. Avevano violato le regole. Occorreva insegnargli, soprattutto in un quartiere difficile come Scampia, che le regole vanno invece rispettate. E’ uno dei principi di base dell’educazione scolastica. O almeno dovrebbe.

Lino lo ha imparato a sue spese. Ha bussato alla porta della preside e le ha detto:

“Io alla scuola ci tengo. Le treccine le taglio e chiudiamola qui”.

Repubblica aggiunge che il ragazzino si è scusato anche per la sua famiglia. Ha detto:

“Preside lo so che lo fate per il mio bene, che mi volete aiutare. Vi chiedo scusa anche da parte della mia famiglia, ma posso frequentare la masterclass come avevamo stabilito?”.

Pace fatta, quindi. Lino ha tagliato le treccine ed è stato riammesso a scuola. La preside dice che il suo è stato un atto di amore. Quella di Lino una dimostrazione di buon senso, che, spesso, nei ragazzini di 12 anni è più sviluppato degli adulti.

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